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FERMO - Monte Urano è il Comune più calzaturiero della provincia di Fermo. Nel suo territorio quasi un’impresa su 3 svolge l’attività di fabbricazione di calzature. Un dato per certi versi sorprendente quello diffuso dalla Camera di Commercio delle Marche, visto il declino del comparto proprio a Monte Urano, ormai ex capitale europea della scarpa da bambino.
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Molto alta l’incidenza delle imprese calzaturiere sul totale delle aziende anche a Montegranaro, al secondo posto della graduatoria, con il 24,5%, poi Sant’Elpidio a Mare con il 22,4% e infine Porto Sant’Elpidio con il 19,1%.
La costa
Quest’ultimo Comune è quello con il maggior numero di imprese: 588.
La dimensione
La seconda è la ridottissima dimensione delle imprese. È vero che un alto numero di aziende certifica il livello di imprenditorialità di un territorio ma, se in passato questa proliferazione imprenditoriale veniva interpretata come un fattore di successo, nel contesto economico attuale va visto come un segno di debolezza, soprattutto se mancano e/o rallentano le imprese leader più grandi capaci di sostenere quelle più piccole in una filiera virtuosa. Per una mini impresa restare sul mercato è sempre più difficile. Non tanto come prodotto (anzi) ma come struttura, organizzazione, risorse. La Camera di Commercio ha anche confermato lo scivolone del Fermano sull’export, dato già evidenziato dalle statistiche di Assocalzaturifici. Dal 2013 (880 milioni di euro il fatturato all’estero), il valore delle esportazioni si è quasi dimezzato nel 2020 (487 milioni). Sono i risultati della crisi russa a cui, l’anno scorso, si è aggiunta la pandemia.
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Corriere Adriatico