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Era stata la Provincia a installare il sistema di controllo. Quando le competenze su queste arterie erano passate all’Anas, quest’ultima aveva deciso di disattivarlo per problemi di gestione.
I calcoli
Al momento dell’attivazione, nel 2013, la Provincia aveva previsto un introito netto dalle multe pari a 150mila euro all'anno. Ai tutor aveva anche affiancato 24 speed-check fra Valdaso, Mezzina, Strada Brancadoro, Valdete, Monte Urano, Girola, Montegiorgio, Piane di Falerone e altro ancora: si tratta dei contenitori posti al lato della strada per effetuare e registrare gli scatti fotografici nei confronti di chi transita superando il limite. Ma 999 volte su mille sono vuoti e ormai non fungono nemmeno più da deterrente. I tutor coprivano un tratto di 3 km della Mezzina tra i due distributori di benzina e 2 della provinciale che da Fermo scende rapida a Porto San Giorgio nel tratto interessato dallo spartitraffico, quello che era di competenza dell’ente e non dei due Comuni confinanti.
La foto
Il veicolo in transito veniva inizialmente fotografato (con data e ora) al passaggio sotto al primo pannello e poi di nuovo immortalato sotto il secondo. L’intento era buono: limitare gli incidenti in due strade da sempre a rischio e non colpire all’improvviso il conducente con l’autovelox: si veniva multati solo se la propria media era superiore a quella consentita (ad esempio 70 km/h sullo Stradone) e non se si superava il limite al passaggio all’altezza del primo step, andando a colpire un automobilista distratto. I primi tempi furono duri, con centinaia di multe arrivate in simultanea agli automobilisti della zona. Quando ormai si erano abituati tutti, o quasi, alla novità, il repentino smantellamento sia dell’impianto sulla Fermo-Porto San Giorgio, sostituito in particolare dall’autovelox della polizia locale di Porto San Giorgio, spesso piazzato sotto il viadotto dell’A14, che di quello sulla Mezzina, a sua volta sempre disattivato dall’Anas. Dal 2018 ha preso il suo posto un punto di rilevamento di velocità istantanea con postazione fissa e senza obbligo di contestazione immediata che ha finito suo malgrado per dare vita a una raffica di contestazioni da parte degli automobilisti (poi accolte dal giudice di pace) per la procedura adottata.
Corriere Adriatico