ANCONA - Ancora difficoltà, ancora recessione ma dall'export e dalla meccanica emergono spiragli per guardare al domani con un po' di rttimismo. Nei prossimi mesi la...
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Secondo l'indagine, per il 27% delle imprese il 2014 si chiuderà con un calo della produzione mentre per il 47% resterà sui livelli attuali e per il 27% dovrebbe aumentare. Anche per quanto riguarda gli ordinativi, la metà delle imprese marchigiane pensa di mantenerli ai livelli attuali, mentre un'impresa su quattro si aspetta un calo e il restante 25% punta ad aumentarli.
Analoghe percentuali per il fatturato mentre le imprese esportatrici sono più ottimiste con il 24% che si aspetta un aumento degli ordinativi esteri contro il 20% che teme di vederli ridotti. In aumento le settimane di produzione assicurata, che passano da 5,5 a 6,1 rispetto al trimestre precedente. Tra luglio e ottobre 2014 l'industria manifatturiera marchigiana ha perso un altro 2% di produzione; il fatturato è diminuito dell'1,9% e gli ordinativi del 2,3%. Anche il fatturato estero ha perso lo 0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Una conferma del calo produttivo delle imprese marchigiane viene dal grado di utilizzo degli impianti, passato tra luglio e ottobre dall'80,8 al 75,6%.
Ancora una volta i dati negativi riguardano soprattutto le imprese artigiane e quelle più piccole. L'artigianato registra diminuzioni del 3,3% della produzione, del 3,1% del fatturato e del 3,9% degli ordinativi. Tra i settori, ad andare peggio è il calzaturiero, che ha perso il 4,6% della produzione e il 3,3% del fatturato, con gli ordinativi in calo del 4,9%. Meglio l'abbigliamento, che perde comunque il 3,1% della produzione, l'1,6% del fatturato e il 3,3% degli ordinativi.
Cali produttivi si sono avuti nelle imprese energetiche (-3,4), del mobile (-2,8), degli alimentari (-2,5), delle macchine elettriche (-0,6). Unica eccezione la meccanica, che fa registrare il secondo trimestre consecutivo di crescita della produzione (+1,4) e del fatturato (+0,2). Guardando ai territori, è ancora il Fermano a pagare più di tutti il momento difficile del distretto calzaturiero, con una calo della produzione del 4,3%. Male anche il Maceratese (produzione in calo del 2,2%). Cali produttivi più contenuti a Pesaro (-1,6), Ascoli Piceno (-1,6) e Ancona (-1).
Preoccupanti anche i dati della Cassa integrazione. Nei primi nove mesi del 2014 si è arrivati a 32,9 milioni di ore rispetto ai 27,9 dello stesso periodo del 2013. Tra luglio e ottobre le ore di Cassa integrazione sono state 8,5 milioni contro gli 8,4 del terzo trimestre 2013.
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