Amazon, sciopero immediato: sindacalisti bloccati ai cancelli, polizia in azienda

Amazon sciopero dei dipendenti: l'azienda non si è presentata alla trattativa
Sciopero dei dipendenti Amazon indetto dai sindacati dopo che l'azienda non si è presentata al tavolo convocato dal prefetto di Piacenza. Lo sciopero della...

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Sciopero dei dipendenti Amazon indetto dai sindacati dopo che l'azienda non si è presentata al tavolo convocato dal prefetto di Piacenza. Lo sciopero della durata di due ore è stato convocato a fine turno ed è stato organizzato un presidio davanti ai cancelli.

La Cgil riferisce che l'azienda non voleva far entrare i sindacati per tenere le assemblee già programmate che si sono potute tenere solo dopo l'intervento di polizia e carabinieri che hanno accompagnato i sindacalisti nello stabilimento di Amazon. 

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Stamattina  Amazon non si è presentata all'incontro previsto alle 8.30 con i rappresentanti dei lavoratori del centro logistico di Castelsangiovanni, che chiedevano nuove condizioni contrattuali e di lavoro all'interno dello stabilimento. «Troppa pressione», hanno fatto sapere al prefetto i dirigenti Amazon, probabilmente anche per l'annunciata presenza di un presidio di lavoratori davanti alla Prefettura (che però è stato annullato). 



«Il confronto è uno strumento di democrazia ed è indice di intelligenza sociale, cosa di cui evidentemente Amazon è sprovvista». Così Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl, in merito al mancato incontro di oggi tra il colosso mondiale dell'e-commerce e le parti sociali. «Se i vertici della multinazionale si sentono 'sotto pressione' tanto da evitare vigliaccamente un incontro con i sindacati, che poteva essere risolutivo, di sicuro si va ulteriormente a inasprire il rapporto con i propri dipendenti, già ampiamente compromesso. Pertanto, chiediamo risposte concrete dall'azienda, volte a rivedere gli obblighi contrattuali dei suoi lavoratori. E se questo vuol dire iniziare a scioperare, anche sotto le festività, l'Ugl sarà al fianco dei dipendenti per salvare e tutelare la loro dignità con l'obiettivo di ottenere delle condizioni di lavoro più umane. Sosteniamo tutti insieme e con forza la campagna social lanciata dall'Ugl 'Anche no! Tu sfrutti, io non compro!' per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti i dipendenti Amazon». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico