Prodi ci ripensa: "Domenica voterò alle primarie del Pd"

Romano Prodi (foto Gian Mattia D'Alberto - Lapresse)
Romano Prodi ci ripensa. Il padre dell'Ulivo, l'unico candidato del centrosinistra capace di battere per due volte Silvio Berlusconi, andrà a votare alle primarie del Pd,...

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Romano Prodi ci ripensa. Il padre dell'Ulivo, l'unico candidato del centrosinistra capace di battere per due volte Silvio Berlusconi, andrà a votare alle primarie del Pd, anche se per ora non rivela a chi darà la sua preferenza fra i tre pretendenti alla guida del partito, Pippo Civati, Gianni Cuperlo e Matteo Renzi.




"Domenica, di ritorno dall'estero, mi recherò a votare alle primarie del Pd. In questa così drammatica situazione mi farebbe effetto non mettermi in coda con tanti altri cittadini desiderosi di cambiamento", ha annunciato l'ex premier dopo aver affermato che questa volta non sarebbe andato ai gazebo. "I rischi aperti dalla recente sentenza della Corte - spiega l'ex presidente del Consiglio- mi obbligano a ripensare a decisioni prese in precedenza. Le primarie del Pd assumono oggi un valore nuovo. Nella situazione che si è venuta a determinare è infatti necessario difendere a ogni costo il bipolarismo. Pur con tutti i suoi limiti, il Pd resta l'unico strumento della democrazia partecipata di cui tanto abbiamo bisogno".



Epifani. "Una decisione che gli fa onore e che fa bene alle primarie. Ora in tanti al voto". Così il segretario del Pd Guglielmo Epifani commenta l'intenzione espressa da Prodi.



I sondaggi. Ad oggi la partecipazione alle primarie del Partito democratico, in programma l'8 dicembre, oscilla tra 0,9 e 2,1 milioni di italiani. In testa Renzi. Questo è quanto emerge dall'Outlook politico dell'istituto di ricerca Tecnè per Tgcom24, dedicato alle primarie del Pd. Matteo Renzi otterrebbe da un massimo del 62% delle preferenze ad un minimo del 56%. Percentuali decisamente più alte rispetto a quelle che otterrebbero altri due candidati alle primarie: Cuperlo (28% - 34%) e Civati (6% - 12%). Ma le intenzioni di voto subiscono una variazione a seconda del numero degli elettori che si recheranno alle urne. E così nel caso in cui i votanti raggiungessero quota 2,1 milioni, Renzi otterrebbe il 56%, Cuperlo il 26% e Civati il 7,3%. Qualora i votanti fossero 1,8 milioni, l'attuale sindaco di Firenze arriverebbe al 54,9%, Cuperlo salirebbe al 27,7% e Civati all'8,1%. Nel peggiore dei casi, con il numero degli elettori che si fermerebbe a 900 mila, Renzi si attesterebbe al 52,2%, Cuperlo raggiungerebbe quota 32,6% mentre Civati conquisterebbe il 10,1% delle preferenze. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico