WASHINGTON - Quando ha visto che il fratellino Jamal Dunlap, 4 anni, si era fatto la pipì addosso non ci ha visto più: lo ha picchiato con una cintura di pelle e lo...
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Mercoledì la ragazza, che ha 15 anni, ha perso la pazienza con il piccolo Jamal e, dopo averlo malmenato, ha deciso di punirlo immergendolo nell'acqua a circa 70 gradi: per 24 ore la ragazzina e Aleisha non hanno chiamato i soccorsi e il bimbo non ricevuto alcun tipo di trattamento sanitario. Fino al giorno seguente, quando Jamal ha iniziato ad avere una crisi respiratoria: è morto appena mezz'ora dopo l'arrivo in ospedale. Secondo il medico legale, aveva diverse ferite procurate dalla cintura e ustioni di secondo e terzo grado sul 40% del corpo. «Non hanno fatto alcun tentativo per salvarlo – ha detto a WSBTV Joseph Woodall, della polizia – È uno dei casi peggiori che io abbia mai visto in tutta la mia vita».
La ragazzina e la zia sono state arrestate. Adesso la 15enne sarà giudicata come un adulto: su entrambe pesa l'accusa di omicidio di primo grado e crudeltà nei confronti di un bambino.
Secondo il fratello di Aleisha, la donna non ha chiamato i soccorsi perché non sapeva se la famiglia disponeva di un'assicurazione sanitaria: i due le erano stati dati in affidamento dai genitori che non era mai più tornati a riprenderli. Ma nessun esimente potrà giustificare la morte del piccolo Jamal. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico