Truffa delle telefonate mute che prosciugano il credito: torna il prefisso pericoloso dalla Tunisia

Truffa delle telefonate mute che prosciugano il credito: torna il prefisso pericoloso dalla Tunisia
Anno nuovo, truffa vecchia. Anche nel 2020 infatti si contano già diverse segnalazioni circa una truffa nota già da anni. Si tratta delle chiamate mute dalla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Anno nuovo, truffa vecchia. Anche nel 2020 infatti si contano già diverse segnalazioni circa una truffa nota già da anni. Si tratta delle chiamate mute dalla Tunisia, con il prefisso +216. Le chiamate durano in genere pochi secondi, per chi riesce a rispondere, ma nessuno parla all'altro capo del telefono. E se la vittima prescelta fa l'errore di richiamare il numero sconosciuto, la truffa è servita. Queste chiamate infatti prosciugano il credito telefonico di chi richiama a beneficio dei truffatori, con un costo di circa 1,50 euro al secondo. Può bastare anche un solo minuto per rimanere senza un centesimo sul telefono.


La Polizia Postale, in casi di truffe telefoniche come queste, consiglia principalmente di non rispondere e soprattutto di non richiamare i numeri con il prefisso +216 o di altri Paesi stranieri, a meno che non si attendano chiamate dall'estero da amici, parenti e conoscenti. Sul sito della Polizia Postale si legge inoltre che le segnalazioni circa telefonate sospette provenivano, nel mese di dicembre 2019, principalmente dalla Gran Bretagna e dalla Tunisia. Il modus operandi dei truffatori è sempre lo stesso: uno, massimo due squilli, per incuriosire la vittima e indurla a richiamare. A quel punto, scatta la trappola e il conto si prosciuga in fretta. La Polizia Postale consiglia inoltre di non inviare messaggi, non aprire link inviati da numeri sconosciuti e, se necessario, bloccarli.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico