ROMA - L'Italia è un paese a rischio sismico e sappiamo che «statisticamente ci sono almeno 25 terremoti distruttivi ogni secolo e che ogni 4-5 anni ci può...
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«Non siamo ancora in grado di dire quando ci sarà un terremoto - ha ancora detto Doglioni - ma abbiamo buone indicazioni per poter dire quanto sarà grande e, su base probabilistica, dove ci sarà». E almeno in questi territori possiamo difenderci applicando pratiche di prevenzione. «Dobbiamo capire i meccanismi con cui avvengono questi terremoti, capire i segnali, per meglio conoscere il sistema di cui facciamo parte perché se non lo conosciamo non possiamo imparare a conviverci». E proprio quello che manca in Italia è «la consapevolezza di come è fatto il nostro territorio. Dobbiamo studiarlo di più e studiare i meccanismi che controllano terremoti e vulcani». «Secondo uno studio dell'Ingv - ha detto ancora Doglioni »solo il 6% della popolazione è a conoscenza che l'Italia è un paese sismico. Questo spiega il perche la gente non vuole salvarsi la vita costruendo le case in modo più sicuro o facendo gli adeguamenti necessari. Noi sappiamo quali sono le zone a rischio sismico, almeno in quelle dobbiamo iniziare ad applicare pratiche di prevenzione«.
Il workshop ha messo a confronto esperienze italiane e giapponesi sui più importanti terremoti avvenuti nei due paesi per migliorare le conoscenze reciproche e l'efficacia della prevenzione, affrontando in particolare i temi dell'architettura conservativa, dell'edilizia sismica e della protezione dei beni culturali. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico