FELTRE - Una trentina di cause in dieci anni per le continue denunce di quel vicino, con cui condivide una corte tra le abitazioni a Lasen. Diana De Paoli, 64 anni, non ne...
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L'INCUBOLa donna arriva da Busto Arsizio a Lasen una decina di anni fa, per vivere in tranquillità nel paesino dei genitori e stare accanto all'anziana madre. Ma per lei inizia un incubo. «Dopo quello che ho passato - dice disperata - non mi sorprendo più quando sento storie tra vicini che finiscono in tragedia». Parole che le vengono fuori per lo sconforto di chi ogni giorno lotta contro i mulini a vento e si ritrova sotto attacco continuo. «Mi metto in giardino a prendere il sole in costume e lui chiama i carabinieri - spiega -. Se vado fuori sul balcone da casa mia in due pezzi chiama i carabinieri. Mi ha addirittura denunciata per una bambolina che avevo messo in giardino: era un cesto che avevo appeso decorato con una vecchina carina. Ma secondo lui era un rito voodoo». Poi le vertenze per le aiuole, la cappa del camino, la finestra del bagno, il balcone. «Fortunatamente ho l'avvocato Liuba D'Agostini che mi difende - prosegue - altrimenti a quest'ora non so come sarebbe finita». Al termine della prima inchiesta aperta a carico del vicino per stalking giudiziario il pm Simone Marcon ha chiesto l'archiviazione: alcune cause erano risultate fondate e la 64enne non aveva certificato tramite un medico quello che stava vivendo. Ma si opporrà, e chiede la riapertura del caso, perché vuole che sia fatta giustizia. «Nessuno dovrebbe essere sottoposto a quello che sto vivendo io - dice -. Ha persino fotografato mia madre 90enne incontinente che stava facendo pipì in giardino. Fotogrammi che sono stati mostrati in aula nel processo che si è chiuso con la condanna di mia madre anziana, perché avrebbe offeso il suo onore. Questa persona va fermata».
Olivia Bonetti Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico