Ristorante all you can eat fallisce due settimane dopo l'apertura, maxi debito per l'assurda offerta-fedeltà ai clienti

L'attività cinese ha accumulato debito per 100mila dollari in pochi giorni: con 25 euro si poteva mangiare gratis per un mese

Ristorante all you can eat fallisce due settimane dopo l'apertura, maxi debito per l'assurda offerta-fedeltà ai clienti
Ristorante cinese all you can eat apre a inizio agosto, ma è costretto a chiudere i battenti dopo appena due settimane. Il motivo? In quindici giorni appena ha...

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Ristorante cinese all you can eat apre a inizio agosto, ma è costretto a chiudere i battenti dopo appena due settimane. Il motivo? In quindici giorni appena ha accumulato un debito di oltre 100mila dollari. Perché, per farsi promozione, il titolare ha offerto una carta-promozione a 25 dollari che, come quota associativa, dava diritto a pasti gratis illimitati per un mese. Quali sarebbero potuti essere i risultati appare evidente a chiunque,  ma non lo è stato per il titolare.

 

Ristorante cinese all you can eat fallisce in due settimane

Il ristorante in questione si chiamava Jiamener, nella città di Chengdu. Come racconta il Chengdu Economic Daily, i clienti hanno approfittato dell'allettante offerta messa a disposizione per il lancio dell'attività. I clienti pagavano la quota e ricevevano una tessera associativa che dava diritto a cibo illimitato per il mese. Alcuni clienti hanno condiviso la loro carta con familiari e amici, aumentando drasticamente il volume dei pasti consumati con un singolo acquisto. E il ristorante è andato a gambe all'aria.

I clienti

Al ristorante si presentavano ogni giorno oltre 500 clienti al giorno: lunghe code si formavano prima dell'apertura e duravano fino a tarda sera oltre l'orario di chiusura. I proprietari hanno raccontato al quotidiano che prevedevano sì di perdere soldi, ma pensavano di poter accumulare clienti abituali e che avrebbero tenuto botta per poi lanciarsi. Pensavano pure di ridurre i costi complessivi con i fornitori una volta aumentati i volumi di cibo aquistato. Ma, evidentemente, così non è stato.

 

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Corriere Adriatico