In cinque pestano un disabile e buttano la carrozzina nel laghetto

In cinque pestano un disabile e buttano la carrozzina nel laghetto
MESTRE - È stato salvato dall'intervento delle Volanti. Malmenato e picchiato da almeno cinque persone, scaraventato a terra e, in segno di massimo sfregio, la...

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MESTRE - È stato salvato dall'intervento delle Volanti. Malmenato e picchiato da almeno cinque persone, scaraventato a terra e, in segno di massimo sfregio, la carrozzina su cui è costretto a muoversi a causa di un grave handicap gettata nel laghetto. E successo verso le 17 di giovedì pomeriggio al parco Bissuola di Mestre. Sono state diverse le telefonate al 113 di persone che segnalavano quella che appariva una violenta aggressione ai danni di un disabile, incapace non solo di difendersi ma anche di scappare per sottrarsi a quello che poteva anche apparire una sorta di regolamento di conti.


Quando gli agenti sono arrivati, l'uomo che sarebbe privo di una gamba era piuttosto scosso e malconcio: la richiesta di intervento al Suem è stata immediata e la vittima del pestaggio è stata trasportata al pronto soccorso dell'Angelo per essere sottoposta ad accertamenti clinici. A chi lo ha verbalizzato avrebbe dichiarato di non conoscere gli aggressori, né tanto meno di sapere le ragioni di quell'attacco brutale e che, secondo la sua versione, sarebbe avvenuto a freddo.



Una volta identificato ecco la sorpresa. E.B., serbo di 29 anni, risulterebbe lo stesso straniero che qualche ora prima, poco dopo le 13, si era reso protagonista di un episodio che aveva allarmato non poco i Servizi sociali creando non poco trambusto. Il 29enne infatti, sempre in carrozzina, si era presentato a Villa Querini, cospargendo la gradinata dell'ingresso della benzina contenuta nella bottiglia che aveva portato con sé. Quindi la minaccia di appiccare il fuoco se non veniva ascoltato e il tentativo di danneggiare alcune auto dei dipendenti parcheggiare a poca distanza. Vigili del fuoco e poliziotti sono arrivati nel giro di breve ma lui si era già allontanato. Un soggetto tutt'altro che sconosciuto agli operatori, costretti più volte proprio dalle sue intemperanze a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine.

«Questo signore - aveva spiegato nell'occasione l'assessore al Sociale, Simone Venturini - ha sempre usato il Comune come un bancomat e non è nuovo ad atteggiamenti violenti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico