Il parcheggio della parrocchia? Si paga con la preghiera. Il prete: «Provo a riavvicinare le famiglie alla Chiesa»

Il parcheggio della parrocchia? Si paga con la preghiera. La trovata del sacerdote: «Provo a riavvicinare le famiglie alla Chiesa»
Un parcheggio riservato ai fedeli, ma che può essere comunque utilizzato a pagamento da tutti, a patto che si abbia la giusta moneta da spendere. Non servono contanti,...

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Un parcheggio riservato ai fedeli, ma che può essere comunque utilizzato a pagamento da tutti, a patto che si abbia la giusta moneta da spendere. Non servono contanti, carte di credito o app: in una parrocchia abruzzese, infatti, la sosta si paga con la preghiera.





Don Vincenzo De Mario, parroco della Madonna del Passo ad Avezzano (L'Aquila), è l'ideatore di una tariffa decisamente singolare. Ogni ora di parcheggio costa 10 Ave Maria, ma se si raggiungono le cinque ore è necessario recitare un intero Rosario
«Si tratta di un'idea simpatica, con l'obiettivo di aumentare la presenza dei fedeli in parrocchia. A fronte di una popolazione numerosa, i fedeli sono sempre di meno, la gente non viene in chiesa. I genitori non educano più i figli a venire, dopo la Cresima è difficile vedere dei ragazzi alle funzioni. Il secolarismo sta frenando tutti, soprattutto le nuove generazioni» - ha spiegato Don Vincenzo a Avvenire - «Ho messo il cartello solo pochi giorni fa, quindi non saprei se le reazioni sono tutte positive. Ho però ricevuto dei messaggi, mi sembra che lo spirito sia stato capito. Mi accontenterei anche di una sola Ave Maria per ogni macchina. Si tratta di un'iniziativa rivolta a tutti, parrocchiani e non: è un invito alla preghiera, ma anche alla riflessione».

Don Vincenzo, poi, spiega che a vigilare sull'obbligo di pagamento in preghiere saranno due controllori molto speciali: «A controllare ci saranno il Signore e la Madonna, anche se qualche bambino mi ha suggerito di installare una macchinetta che distribuisca santini a ogni Ave Maria, in modo da stimolare alla preghiera chi decide di usufruire del parcheggio della parrocchia». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico