Senzatetto rapinato e ucciso in strada il suo inseparabile gatto lo ha vegliato

Palermo, artista-clochard trovato morto in strada: «Aggredito e ucciso per una rapina»
PALERMO - Era di nazionalità francese, viveva in strada, aveva la passione per l'arte e si era fatto ben volere da tanti abitanti di Palermo. Si chiamava Aid Abdellah,...

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PALERMO - Era di nazionalità francese, viveva in strada, aveva la passione per l'arte e si era fatto ben volere da tanti abitanti di Palermo. Si chiamava Aid Abdellah, ma da tutti era conosciuto come Aldo: il capoluogo siciliano piange la morte dell'artista-clochard, rinvenuto morto ieri mattina, sotto i portici dove era solito dormire, con una ferita molto profonda alla testa.





Gli investigatori, che stanno analizzando tutte le immagini registrate da alcune telecamere di sorveglianza, non hanno dubbi: si tratta di una morte violenta. Aldo, con tutta probabilità, è stato aggredito per una rapina: a scoprire l'uomo agonizzante è stata una barista che ogni mattina gli offriva la colazione.

Aid 'Aldo' Abdellah, secondo chi lo aveva conosciuto, era una persona mite e piacevole, che non si separava mai da Helios, il gatto che era solito portare sulle spalle. Sembra che l'animale abbia vegliato sul padrone durante la triste e terribile agonia. Ora un ragazzo ha deciso di adottare il micio, mentre la Procura ha disposto l'autopsia per chiarire le cause della morte.
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha commentato così l'uccisione di 'Aldo': «È segno dell'imbarbarimento dei tempi; di una società dove la violenza gratuita si accanisce sui più deboli e indifesi, sugli ultimi fra gli ultimi. Aldo aveva scelto di vivere a Palermo e aveva scelto di vivere in strada, con grande dignità e con grande delicatezza, come hanno raccontato tutti coloro che lo hanno conosciuto. Anche per questo l'Amministrazione comunale ha avviato i contatti con le autorità francesi e sta verificando se proprio a Palermo si possa dare sepoltura a quello che era a tutti gli effetti un nostro concittadino». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico