Infarto mentre guida l'auto: l'amica al fianco riesce a evitare lo schianto

Infarto mentre guida l'auto: l'amica al fianco riesce a evitare lo schianto
MONTEBELLUNA - Chissà quante volte aveva percorso quella strada che lo portava al lavoro nel centro per malati mentali (ex Gris) di Mogliano. Quello dell'altra sera...

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MONTEBELLUNA - Chissà quante volte aveva percorso quella strada che lo portava al lavoro nel centro per malati mentali (ex Gris) di Mogliano. Quello dell'altra sera lungo via Postumia Romana, però, è stato, per Michele Scandiuzzi, quarantasettenne di Montebelluna, l'ultimo viaggio.  L'uomo, infatti, finito il turno lavorativo alle 21, stava rientrando a casa in auto assieme ad un'amica, quando, all'altezza di Sala di Istrana, si è improvvisamente sentito male. Il suo cuore, che fin dalla nascita gli aveva dato problemi tanto che, piccolissimo, era stato operato per un difetto congenito, lo ha tradito, in modo subdolo e senza lasciargli scampo. Una tragedia comunque inattesa 

dato che i problemi di salute non avevano impedito a Michele di svolgere, fino all'altra sera, una vita normale. La donna che viaggiava al suo fianco, una quarantaquattrenne, quando ha visto Michele accasciarsi, ha reagito con la massima razionalità: è riuscita infatti a prendere il controllo del veicolo e ad accostare, parcheggiando l'auto.
  
L'ALLERTA
Senza perdere un attimo, ha poi immediatamente allertato i soccorsi sperando che qualcosa si potesse fare per salvare il suo amico, ma i sanitari del 118, giunti sul posto, dopo aver tentato inutilmente di rianimare l'uomo, hanno dovuto arrendersi, constatandone il decesso. Il cuore di Michele aveva smesso di battere per sempre, senza un avvisaglia, senza un sussulto, in un velocissimo passaggio dalla vita al sonno della morte. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Montebelluna. Sotto gli occhi di tutti, però, sono rimasti solamente quell'uomo ormai senza vita e quella donna protagonista di un atto di coraggio e di una dimostrazione di sangue freddo. 

IL GESTO
Un gesto che ha salvato la vita a lei e, forse, anche ad altri automobilisti che la sorte avesse portato in quella stessa strada nello stesso momento in cui Michele moriva. In città, intanto, la notizia della disgrazia si è immediatamente diffusa, suscitando sgomento per la perdita di un uomo dalla personalità vivace, di compagnia, tifosissimo di quell'Inter che, il giorno prima, gli aveva regalato l'ultima delusione. «Se l'amica non fosse stata così pronta -racconta Paolo Zennaro, titolare della Ferramenta Feltrina assieme a Luciano, padre di Michele- sarebbe potuto succedere di tutto. Piangiamo invece la morte di un uomo simpatico, buono e disponibile, pronto a darci una mano anche in negozio, ogni volta in cui ne avevamo bisogno». 

Michele Scandiuzzi abitava in via Ambrosi a Biadene assieme alla mamma Agnese Fossato e al papà Luciano. Aveva anche un fratello minore, Simone, che ne piange la scomparsa assieme a Mara e ai nipoti Davide e Niccolò. I funerali di Michele si svolgeranno lunedì alle 15 nella parrocchiale di Biadene, dove domenica alle 19,15 sarà recitato il rosario. La salma, poi, sarà cremata.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico