Morto a 67 anni l'ex portiere Claudio Garella, fu campione d'Italia con Verona e Napoli. La maledizione dei numeri 1

Claudio Garella morto, lo storico portiere campione con Verona e Napoli aveva 67 anni
Addio Garellik. Claudio Garella, ex portiere campione d'Italia di Napoli e Verona, è morto nella notte. Lo storico numero 1, formidabile nelle parete di...

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Addio Garellik. Claudio Garella, ex portiere campione d'Italia di Napoli e Verona, è morto nella notte. Lo storico numero 1, formidabile nelle parete di gamba e piede, aveva 67 anni. È deceduto per problematiche cardiache in seguito a un intervento chirurgico. La maledizione dei portieri: Garella ha giocato e vinto negli stessi anni di Stefano Tacconi, altro grande ex portiere che nei mesi scorsi ha avuto enormi problemi di salute. Solo pochi giorni fa il calcio italiano aveva pianto per la scomparsa a soli 73 di William Vecchi, ex portiere del Milan e poi storico preparatore dei portieri rossoneri. Senza dimenticare Giuliano Giuliani, altro storico portiere di Verona e Napoli, morto giovanissimo nel 1996 nel reparto malattie infettive del policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna.

 

Chi era Claudio Garella

 

Un torinese a Napoli. Garella era nato a Torino il 16 maggio 1955, dove aveva cominciato a giocare nelle giovanili granata. Soprannominato "Garellik", era famoso soprattutto per le sue respinte con i piedi, al punto che l'avvocato Gianni Agnelli lo definì «l'unico portiere che parava senza mani». Con il Verona fu campione d'Italia nel 1985 e riuscì a ripetersi due anni più tardi con il Napoli, dove insieme a Maradona vinse pure una Coppa Italia. A Roma è ricordato per una partita incredibile contro i giallorossi all'Olimpico, nella quale riuscì a parare l'impossibile. Ha giocato, con meno successo, anche in Torino, Sampdoria, Lazio e Udinese.

 

L'addio del Verona

 

In un comunicato pubblicato sul suo sito internet, il Verona ha saluto così Garelli: «Autentico simbolo del primo Verona guidato da Osvaldo Bagnoli, Garella ha vestito i colori gialloblù dal 1981 al 1985, difendendo la porta dell'Hellas in tutta la trionfale cavalcata iniziata dalla vittoria della Serie B 1981/82, proseguita con la qualificazione in Coppa UEFA nel 1982/83 e culminata con la vittoria dello Scudetto nel 1984/85, di cui Claudio fu indiscusso protagonista. I suoi numeri resteranno straordinari e irripetibili: appena 143 gol subìti in 157 presenze, 4 delle quali nella Coppa EUFA 1983/84 e altre 4 nelle doppie sfide di Finale di Coppa Italia raggiunta dal Verona 1982/83 e 1983/84. Ma ciò che resterà per sempre nella mente di chi lo ha visto giocare e nell'immaginario di chi solo successivamente ne ha conosciuto - per ragioni anagrafiche - le gesta sportive, è lo stile assolutamente unico di difesa della propria porta, con parate atipiche e al tempo stesso efficacissime. Uno stile che gli è valso il soprannome di 'Garellik'. Un vero e proprio idolo per una generazione di tifosi veronesi e, più in generale, per tutti gli appassionati del calcio italiano. Il Presidente Setti e tutto il Club si stringono attorno alla famiglia in questo momento di lutto».

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Corriere Adriatico