Giovane no-vax entra nell'hub vaccinale e cerca di corrompere un infermiere

È andato all'hub vaccinale, si è messo in fila ed è entrato, ma non aveva alcuna intenzione di farsi vaccinare, così ha cercato di corrompere un...

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È andato all'hub vaccinale, si è messo in fila ed è entrato, ma non aveva alcuna intenzione di farsi vaccinare, così ha cercato di corrompere un infermiere. Ha dell'incredibile quanto avvenuto in Puglia, al centro vaccinale di Conforama, a Fasano (Brindisi): un giovane pugliese si sarebbe presentato all'hub per ottenere un'esenzione, presentando documenti rilasciati da un'altra regione, ma quando gli è stato detto di no è tornato il giorno dopo e ha cercato di corrompere un infermiere.

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L'episodio è stato riferito dal presidente della commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati (Pd): «È stato denunciato ai carabinieri di Fasano un giovane che, presentatosi al centro vaccinale di Conforama, intendeva offrire soldi ad un infermiere per fingere la somministrazione del vaccino. Il sentimento no-vax ha raggiunto un tale livello di follia che si tenta addirittura di pagare per garantirsi la malattia», ha detto Amati, che ha raccontato che «qualche giorno fa un giovane pugliese si è presentato al centro vaccinale di Fasano-Conforama per ottenere una certificazione di esenzione, presentando documentazione rilasciata da un'altra regione italiana. Gli operatori del centro vaccinale facevano presente sia l'incompetenza a rilasciare le certificazioni d'esenzione sia le proprie perplessità sulla validità della documentazione presentata».

 

Il giovane, quindi, si sarebbe ripresentato «il giorno successivo nello stesso centro - prosegue Amati - e dopo aver effettuato tutto il percorso amministrativo per accedere alla vaccinazione, proponeva all'infermiere il pagamento di una somma di denaro in cambio dell'attestazione di avvenuta vaccinazione senza la somministrazione. Al netto rifiuto dell'operatore sanitario conseguiva l'allontanamento del giovane dal Centro vaccinale». «Questa notizia - commenta il consigliere regionale - è da considerarsi esemplare sia per il rigore del personale sanitario che per far desistere chiunque avesse in animo di produrre simili iniziative. La vaccinazione è un trattamento sanitario a valore collettivo, cioè un dovere di tutti i cittadini, per cui nessuno può pensare di poter danneggiare gli altri sulla base di una decisione infondata e frequentare tranquillamente tutti i luoghi entrando in contatto con chi ha fatto il proprio dovere». 

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Corriere Adriatico