Carpivano i codici di accesso ai conti correnti di clienti moribondi per svuotarli prima che avvenisse il decesso: mettevano a segno frodi tanto ciniche quanto fantasiose il...
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Tra i casi venuti alla luce figura l'acquisto di un orologio Rolex da 6400 euro pagato con un bonifico eseguito dal conto corrente di una delle vittime. L'orologio venne pagato e poi ritirato da una persona che si era spacciata per la titolare del rapporto finanziario: alla negoziante l'uomo presentò anche una carta d'identità che però dai successivi controlli è risultata essere stata emessa dal Comune di Taranto per una donna. Inoltre il pagamento via web è risultato eseguito dal computer di un Internet Point. Gli eredi della stessa persona si sono visti «sfilare», alcuni giorni dopo la morte del loro congiunto, circa 110mila euro, con tre diversi bonifici eseguiti attraverso il sistema di home banking della vittima, fatti versare su un conto corrente bulgaro di uno degli indagati. La promotrice finanziaria si sarebbe resa protagonista anche di una presunta truffa da 250mila euro ai danni di una sua cliente deceduta a causa di una malattia oncologica nel gennaio 2018: la family banker si sarebbe impossessata dell'ingente riferendo agli eredi, via chat, proprio il giorno del funerale della donna, che al sua cliente, prima di morire, l'aveva incaricata di acquistare segretamente dei quadri da regalare ai figli precisando che avrebbero dovuto apprendere del dono solo dopo la sua morte. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico