ASTI - «Mia moglie era molto gelosa, io no. Si lamentava del fatto che io non fossi così geloso, provavo a spiegarle che non si trattava di menefreghismo, bensì di fiducia»....
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Così Michele Buoninconti avrebbe testimoniato agli inquirenti sul caso della morte della moglie Elena Ceste, in un interrogatorio avvenuto poco prima del suo arresto. La rivista di Quarto Grado ha svelato i dettagli delle dichiarazioni rese ai carabinieri, decisamente contrastanti con la perizia disposta dagli inquirenti sull'uomo: «Ho sempre visto mia moglie come una donna felice ed appagata dal proprio matrimonio, non ho mai avvertito alcun disagio in lei e non posso rimproverarmi nulla. Il desiderio di ritrovare su Facebook i vecchi compagni di scuola penso fosse dovuto semplicemente alla curiosità».
Quando però i militari gli fanno notare di aver intercettato il suo controllo sulle chat della moglie su Facebook, Buoninconti risponde così: «Se mia moglie si lamentava del mio controllo… Non è mia moglie. Se è morta, qualcuno l'ha ammazzata. Incolpate tutti me, ma andate a vedere se dietro gli uomini che voi mi dite che aveva c'è qualche donna gelosa...». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico