"Tutti gli ospedali d'Italia devono approfittare di questo periodo per prepararsi a fronteggiare il nuovo coronavirus, non solo il Sacco e lo Spallanzani, che sono...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Coronavirus, ragazzo di 17 anni positivo in Valtellina: protocollo sugli studenti che hanno avuto contatti a Sondalo, Livigno, Bormio e Valfurva
LEGGI ANCHE: Coronavirus, il super-contagio della psicosi: «Tossisco, ho paura del virus. Mi fa il tampone?»
E restano ancora molte le cose da capire. "A partire dal paziente zero: dobbiamo ancora capire se è stato individuato, oppure no. Il contatto del malato ricoverato a Codogno, e rientrato dalla Cina, è risultato negativo al test: potrebbe essersi liberato del virus, e questo ce lo dirà l'eventuale presenza di anticorpi nel suo sangue. Altrimenti occorrerà cercare ancora. Un altro problema - aggiunge Lopalco - è rappresentato dal fatto che quelli individuati sono quasi tutti casi gravi, che sappiamo essere il 20% del totale. Dove è finito l'altro 80%? I colleghi stanno facendo proprio questo lavoro, testando 250 contatti. Il paziente di Codogno infatti anche con i sintomi ha lavorato, ha fatto sport ed è andato in giro". Dunque per l'epidemiologo "al momento qualunque misura di restrizione che possa limitare la circolazione del virus è ottima. Dobbiamo approfittare per preparaci. E devono farlo - conclude - tutti gli ospedali d'Italia".
LEGGI ANCHE: Coronavirus, Rita Dalla Chiesa: «Fate i nomi dei malati. Chi è entrato in contatto ha diritto di saperlo»
LEGGI ANCHE: Coronavirus, il giallo del "paziente 0" a Padova: ecco come avrebbe superato il blocco sanitario
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico