Tosse che tende a farsi sempre più stizzosa e persistente, febbricola che tende a salire poco per volta, senso di spossatezza, dolori muscolari, difficoltà...
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E' anche per questo che l'infezione da coronavirus (COVID-19) può essere facilmente scambiata per una comune influenza. Ma qual'è davvero la situazione? E l'infezione si cura?
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FORMA LIEVE. Nella maggior parte dei casi (circa l'80%) l'infezione decorre in forma lieve o addirittura inapparente. Solo nel restante 20% dei casi può dar luogo a complicanze anche serie, fino alla morte.
60 ANNI E PIÙ. A maggior rischio sono soprattutto le persone più anziane (il rischio di mortalità aumenta in modo esponenziale dai 60 anni in su, fino a sfiorare il 15% tra gli ultra 80enni) in base ai dati consolidati degli infetti in Cina.
AMMALATI CRONICI. Devono fare attenzione pure le persone con patologie croniche (in particolare i cardiopatici, gli ipertesi, i diabetici, le persone con problemi respiratori cronici e i forti fumatori).
MANI E TOSSE. Applicare con rigore le ormai note misure di prevenzione (lavare le mani di frequente o disinfettarle con soluzioni alcoliche, non tossire o starnutire in faccia alla gente, evitare luoghi affollati) sono le uniche soluzioni valide per proteggere la salute propria e quella altrui.
NORD VIETATO. In questo momento non è consigliabile recarsi nelle zone del Nord Italia interessate dai recenti focolai di infezione.
CASI DA OSPEDALE. In una minoranza di casi, l'infezione da Coronavirus può dar luogo a quelle complicanze che rendono necessario il ricovero in ospedale e, nei casi più gravi, in rianimazione. Il virus può provocare una polmonite e un'insufficienza respiratoria tale da richiedere l'intubazione del paziente (circa il 20% tra i casi complicati). Molto comuni anche le complicanze cardiache, quali aritmie (in oltre il 16% dei pazienti) e infarti (nel 7% dei pazienti). Il 4% circa dei pazienti può andare incontro ad una grave forma di insufficienza renale acuta.
LA TERAPIA. Il trattamento dell'infezione da coronavirus si rivolge alla cura delle complicanze: quindi la terapia è solo di supporto, non disponendo al momento di farmaci efficaci contro questo virus.
STOP FAI-DA-TE. E' il motivo per cui è inutile, anche come cura fai-da-te, assumere antibiotici (è un'infezione virale, non batterica) o antivirali (quelli a disposizione non funzionano).
ORGANI DA SALVARE. In terapia intensiva, i medici mettono in atto una serie di cure per supportare la funzione respiratoria (ossigeno, anche attraverso l'intubazione del paziente), il cuore (con terapie anti-aritmiche o anti-ischemia miocardica), i reni (dialisi).
TELECONSULTO. Molto importante non intasare i pronto soccorso (anche perché aumenta il rischio di contagio), né lo studio dei medici di famiglia o dei pediatri. Per i pazienti ipertesi, bronchitici cronici, diabetici, il consiglio è di effettuare un teleconsulto con i medici, inviando loro per email o WhatsApp, eventuali parametri sullo stato di salute.
IL SOSPETTO. Di fronte ad un caso sospetto, i medici di famiglia seguono un protocollo operativo che prevede un triage telefonico, nel quale si chiede al paziente di descrivere i sintomi, la loro durata e se siano stati nei 14 giorni precedenti in Cina o nelle zone del nord Italia interessate dai recenti focolai di infezione (compresi gli ospedali dove si sono verificati alcuni casi) o che siano stati a contatto con probabili contagiati.
AMBULANZA SPECIALE. il caso sospetto verrà trasportato da un'ambulanza attrezzata alle misure di contenimento. Qui verrà sottoposto ad un primo tampone per la ricerca del coronavirus e assistito secondo necessità seguendo le indicazioni del triage in vigore. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico