Chiodi nascosti sul tracciato di gara per fare del male ai runner: due feriti

Le tavolette con i chiodi trovate dagli organizzatori durante le ispezioni preliminari alla gara
VALDAGNO –  Qualche mano criminale allo scopo di fare del male ha sparso delle trappole chiodate lungo il percorso della gara podistica Agno Trail, organizzata...

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VALDAGNO –  Qualche mano criminale allo scopo di fare del male ha sparso delle trappole chiodate lungo il percorso della gara podistica Agno Trail, organizzata dall’associazione Facerunners domenica nattina 21 maggio con 300 partecipanti impegnati su due percorsi di 18 e 33 chilometri, tra sentieri e boschi. Ignoti hanno nascosto tra il fogliame e l’erba delle tavolette di legno con lunghi chiodi sporgenti rivolti all'insù per provocare lacerazioni ai piedi dei runner.


A ferirsi a un  piede dopo avere calpestato una tavoletta sono stati due soci dell’associazione impegnati nel giro di ricognizione per assicurasi che tutto fosse a posto, in particolare la segnaletica. Un socio si è ferito tra le località Bergamini e Novella, l’altro tra località Cima e passo Zovo. È scattato subito l’allarme tra gli addetti alla sorveglianza della gara che hanno battuto i percorsi per trovare in più zone cinque tavolette chiodate. Non risultano altri feriti. L’associazione Facerunners ha presentato denuncia contro ignoti ai carabinieri della locale stazione.

Tavolette con i chiodi, delle armi per ferire un evento di sport 
Sono arrabbiati e increduli alla Facerunners, come spiega il portavoce Diego Lora: «È una storia preoccupante questa delle tavolette chiodate, piazzate da mani incoscienti per fare del male. Non abbiamo idea di chi possa essere stato».

In passato avete avuto per caso discussioni con un qualche concorrente ora in vena di vendetta?
«Assolutamente no. Escludiamo tra i responsabili anche i proprietari del terreni che abbiamo attraversato con i due percorsi: tutti ci hanno dato l’autorizzazione. La manifestazione si è conclusa senza altri incidenti. È stata una festa dello sport». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico