CATANZARO - Orrore a Catanzaro. I carabinieri hanno fermato un cittadino italiano, di 52 anni, pregiudicato con precedenti specifici in materia sessuale, ritenuto responsabile di...
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Gli investigatori hanno scoperto che la famiglia viveva in una piccola baracca fatiscente, priva di illuminazione e di servizi, nelle campagne di Gizzeria, comune in provincia di Catanzaro. Ambiente angusto, insalubre, infestato da topi e insetti, con servizi igienici ricavati nei secchi della spazzatura e letti in cartone. In considerazione delle gravissime condizioni di degrado riscontrate, la donna e i due bambini sono stati immediatamente trasferiti in una località protetta.
Gli ulteriori approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare che la donna, già badante della precedente compagna dell'indagato, poi deceduta, era segregata, da circa 10 anni, prima all'interno di diversi appartamenti e poi nella baracca, venendo costretta in stato di schiavitù, subendo reiterate e crudeli violenze sessuali (dalle quali sono nati i due bambini) e inaudite e gravi lesioni (anche alle parti intime e anche durante i periodi di gravidanza), alcune delle quali saturate con una lenza da pesca direttamente dall'uomo.
Alla donna, quasi sempre rinchiusa dentro la baracca e reiteratamente costretta, per ore, a subire inaudite violenze, venendo immobilizzata e legata al letto, non sarebbe stato mai consentito di avere relazioni sociali e di ricevere cure mediche neanche durante le gravidanze, venendo anche costretta a non lavarsi da oltre un anno. Molte delle violenze patite dalla donna sono avvenute alla presenza dei due minori che, talvolta, venivano anche minacciati al fine di farli partecipare alle brutalità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico