Bonus Inps, chi sono i cinque deputati: «Tre della Lega, uno è del Sud». Ma non sono gli unici

Bonus Inps, chi sono i cinque deputati: «Tre della Lega, uno è del Sud». Ma non sono gli unici
Chi sono i cinque deputati che hanno usufruito del bonus Inps (600 euro a marzo e aprile, 1000 a maggio)? Dopo il caso scoppiato ieri, è emerso dai giornali di oggi che i...

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Chi sono i cinque deputati che hanno usufruito del bonus Inps (600 euro a marzo e aprile, 1000 a maggio)? Dopo il caso scoppiato ieri, è emerso dai giornali di oggi che i parlamentari sarebbero di tre diversi partiti: tre della Lega, uno del M5S e uno di Italia Viva. I leghisti sarebbero una donna, un mantovano e un meridionale. I nomi di questi galantuomini che, sia chiaro, non hanno violato alcuna legge, non sono però ancora noti ed è probabile che non lo siano in futuro, per via della tutela della privacy.


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Dopo la pubblicazione da parte di Repubblica della notizia, poi ripresa da tutti i media nazionali, è scoppiata una feroce polemica: la Lega avrebbe inoltrato richiesta all’Inps per conoscere l’identità dei deputati furbetti. Ma a fare richiesta del bonus (e a ottenerlo) oltre ai cinque deputati ci sarebbero anche centinaia di esponenti politici locali, tra sindaci, consiglieri e assessori regionali e comunali, e anche un noto conduttore televisivo, oltre a professionisti vari, tutti non esattamente indigenti.


Tutto a norma di legge, perché non c’erano limiti di reddito per farne richiesta, almeno per i mesi di marzo e aprile perché per quanto riguarda maggio poteva richiedere il bonus solo chi poteva dimostrare un calo del proprio fatturato del 33% nel primo bimestre del 2020 rispetto al 2019. Ciò che stride è invece l’altro limite imposto alla platea dei richiedenti: non poteva farne richiesta chi ottiene già la disoccupazione o il reddito di cittadinanza. Sussidi che spesso consistono in poche centinaia di euro, spiccioli rispetto ai 13mila euro mensili dei deputati o delle diverse migliaia di euro al mese di sindaci e consiglieri regionali.


D’altronde il premier Conte e il ministro dell’Economia Gualtieri, in quelle drammatiche conferenze stampa in cui presentavano i decreti che dovevano ‘curare’ l’Italia, lo avevano detto a chiare lettere: chi non ha bisogno del bonus, farebbe bene a non richiederlo. Sono rimasti dunque inascoltati da molti dei loro concittadini, con il Governo che ha dovuto scucire ben 6 miliardi di euro per pagare tutti i bonus, con tanto di polemiche sull’Inps che ritardava i pagamenti o vedeva i suoi server crollare per le troppe richieste. Un giorno forse sapremo i nomi di chi quell’appello non l’ha ascoltato, o più probabilmente non lo sapremo mai. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico