Momento di commozione per Amanda Knox mentre al Festival di giustizia penale a Modena ha ascoltato gli interventi di Peter Pringle, irlandese che ha trascorso 14 anni nel braccio...
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Poi si è stretta in un abbraccio con Pringle al termine dell'intervento e ha scambiato qualche parola con Massaro. Questa mattina, infastidita, si era allontanata dal Forum per la ressa di fotografi. Domattina non potrà però sottrarsi ai riflettori: nel confronto sul 'processo penale mediatico', la 31enne di Seattle parlerà in prima persona e per la prima volta, pubblicamente, da quando è tornata in Italia.
Il lavoro presso il centro di studi criminologici di Viterbo e lo studio per conseguire la laurea dopo una triennale in Scienze Storiche: nei giorni in cui Amanda Knox, condannata insieme a Raffaele Sollecito e poi assolta definitivamente per l'omicidio di Meredith Kercher, è tornata in Italia per partecipare a un dibattito a Modena sul 'processo mediatico al cospetto dell'errore giudiziario', prosegue con questa routine quotidiana la vita carceraria di Rudy Guede, condannato a 16 anni di detenzione per aver concorso a quell'omicidio. «Rudy ultimamente ha collaborato a riordinare la biblioteca del centro presso cui svolge il tirocinio, è entusiasta delle attività che svolge e ha ottime recensioni da parte dei responsabili della struttura. Sul ritorno in Italia di Amanda non abbiamo nulla da dire, è una questione che non ha scaturito particolari riflessioni né a lui né a me», dice all'AdnKronos l'avvocato di Guede, Fabrizio Ballarini.
Non poteva essere diversamente.
Corriere Adriatico