Non c'è comunicazione della prescrizione: Poste Italiane dovrà rimborsare due buoni fruttiferi. La sentenza arriva non lontana dalle Marche

Non c'è comunicazione della prescrizione: Poste Italiane dovrà rimborsare due buoni fruttiferi. La sentenza arriva non lontana dalle Marche
PENNE- La notizia arriva non da tanto lontano rispetto alle Marche ed è destinata a creare un precedente importante. Il giudice di pace di Penne, in Abruzzo, Raffaele...

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PENNE- La notizia arriva non da tanto lontano rispetto alle Marche ed è destinata a creare un precedente importante. Il giudice di pace di Penne, in Abruzzo, Raffaele Ferrara nei giorni scorsi ha imposto a Poste Italiane il rimborso di due buoni fruttiferi sottoscritti a giugno 2006 da un cittadino di Montebello di Bertona e caduti in prescrizione a novembre 2017 senza che però l'uomo fosse messo a conoscenza del fatto che quei buoni avevano una scadenza. 

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La sentenza

All'uomo, al momento della sottoscrizione, non sarebbe stato consegnato il Fia ovvero il Foglio informatico analitico su cui erano riportati tutti i dettagli del contratto firmato e quindi anche la scadenza dei buoni fruttiferi. Scadenza che avrebbe dovuto evincere, secondo Poste Italiane, dalla dicitura “18J”. Così non era per i legali e così non è per il giudice che in sentenza ha riportato: “posto che i buoni fruttiferi postali non contengono alcuna descrizione delle loro caratteristiche e non indicano nessuna scadenza e che al risparmiatore non è stato consegnato il Fia al momento della sottoscrizione, consegue che lo stesso non è stato messo in grado di conoscere le condizioni dei buoni fruttiferi e la loro eventuale scadenza” aggiungendo che “Poste Italiane non ha fornito alcuna prova in ordine alla sua consegna del Fia al risparmiatore, prevista dall’art. 3 del decreto del ministero tesoro del 19-12-2000”. Una somma di mille euro quella dovrà essere restituita insieme agli interessi. Una vittoria per i legali che si traduce in un importante precedente per chi dovesse trovarsi nella stessa situazione e anche un monito per i risparmiatori.

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Corriere Adriatico