San Benedetto, violenza in aumento tra extracomunitari. Don Gianni: «Il mercato della droga è in tutta la città, alla Caritas c’è chi si intrufola di notte»

I soccorsi al ferito alla Caritas
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SAN BENEDETTO - «So bene che la cosa migliore è dialogare guardandosi negli occhi, ma sento il bisogno di rispondere alla vostra lettera che ho conosciuto dai social». Don Gianni si rivolge direttamente ai cittadini del quartiere Ponterotto dopo lo sfogo che li ha portati a criticare la presenza della Caritas nella propria zona a causa delle violenze peraltro in aumento durante gli ultimi giorni.


L’opera


«In questi anni alla Caritas abbiamo imparato ad apprezzare la sensibilità umana della gente del quartiere Ponterotto - dice ancora don Gianni - ed abbiamo conosciuto anche persone che si sono offerte di collaborare come volontari. Il bene del quartiere è a cuore anche a noi della Caritas e vi ringraziamo di cuore per le vostre sollecitazioni. Anzi, chiediamo per quanto possibile, di aiutarci, denunciando alle istituzioni competenti, come noi cerchiamo sempre di fare, ogni situazione che reca disturbo alla pace e alla serenità della gente che vive nella zona».


Il dolore


Ovviamente il sacerdote ribadisce che non sarebbero ospiti della struttura coloro che hanno dato vita agli episodi di violenza ma esprime comunque il proprio dolore «per l’ultimo fatto successo». Si sarebbe trattato di un regolamento di conti «purtroppo come altri che avvengono anche in centro città - spiega nelal lettera - riguardante quel mercato della droga che, insieme all’alcool, ormai dilaga anche tra i nostri ragazzi e i nostri adulti. I soggetti interessati non sono comunque ospiti della struttura, ma qualcuno che nottetempo entra di nascosto per dormire (è diventato sempre più pericoloso dormire all’aperto) e gente esterna che non conosciamo. Per questo motivo abbiamo già previsto da qualche settimana la vigilanza notturna, come anche da voi suggerito, che inizierà ad essere presente proprio in questi giorni».


L’augurio


«Ci auguriamo - chiude - che questi fatti non cancellino quel po’ di bene che si cerca di fare nei confronti di chi è veramente nel bisogno. Vi assicuriamo che da parte nostra continuerà ad esserci tutta l’attenzione per evitare connivenze con qualsiasi tipo di delinquenza. A tal proposito sentiamo il bisogno di ringraziare la polizia di stato ed i carabinieri, sempre pronti ad intervenire. Purtroppo a volte si ha la sensazione che le leggi dello Stato non sempre aiutano nella prevenzione e nella repressione della attività delinquenziali. Saremmo contenti di accogliervi per prendere un caffè ed ascoltare i vostri suggerimenti».
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Corriere Adriatico