San Benedetto, i candidati governatori dicono no all'impianto di gas

Il confronto sull'impianto di gas a San Benedetto
SAN BENEDETTO - "No allo stoccaggio". Il grido che ieri pomeriggio i candidati presidente per le prossime elezioni regionali hanno tuonato in merito al progetto della Gas Plus....

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SAN BENEDETTO - "No allo stoccaggio". Il grido che ieri pomeriggio i candidati presidente per le prossime elezioni regionali hanno tuonato in merito al progetto della Gas Plus. Grillini e Sinistra hanno puntato il dito verso quel centrosinistra, presieduto dal premier Renzi, autore della legge Salva Italia che consentirebbe interventi sull'ambiente con più leggerezza. A rispondere all'appello dell'Associazione Ambiente e salute il candidato presidente di Marche 2020 e centrodestra Gian Mario Spacca, Claudio Benigni candidato consigliere per il Pd in rappresentanza di Luca Ceriscioli, Edoardo Mentrasti L'altra Sinistra e Gianni Maggi del Movimento Cinque stelle tutti intervenuti alla palestra dell'Agraria. Gli ambientalisti hanno ricordato come l'impianto di stoccaggio sia soggetto alla legge Seveso quale intervento ad alto rischio.


Benigni ha ripercorso le tappe dello stoccaggio seguito dall'amministrazione e ha chiuso dicendo: "Il centrosinistra è contrario senza se e senza ma".


Poi è intervenuto il presidente Spacca il quale ha sottolineato la "non intesa" data dalla Regione nel 2013. "Le nostre scelte politiche volte al turismo e alla tutela dell'ambiente non si conciliano con questo progetto di stoccaggio- ha dichiarato Spacca - . Ora la legge Sblocca Italia e la modifica del titolo quinto che manda la materia ambientale di competenza del Governo vanno contrastate. Abbiamo impugnato gli articoli di queste leggi davanti alla Corte Costituzionale. La Via la vogliamo modificare e c'è un comitato tecnico che sta valutando". Maggi dei Cinque Stelle ha sottolineato l'assenza di Ceriscioli, quale esponente dello stesso partito che ha creato il decreto Salva Italia. "I comitati stanno nascendo come funghi - afferma Maggi - pensiamo chi con sacrifici ha comperato una casa e ora si ritrova svalutata per il passaggio dell'impianto di gas". A chiudere il candidato della Sinistra Mentrasti, il quale ha sottolineato: "Occorre una programmazione pubblica sull'energia alternativa altrimenti l'Adriatico diventerà terra di sfruttamento, oggetto di scelte che ci attraversano e ci appesantiscono. Il nostro impegno è affinché questo progetto venga bocciato". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico