La città suddivisa in zone, i dehors della Riviera non saranno tutti uguali

Nuovo regolamento per i dehors
SAN BENEDETTO - Un regolamento per l’occupazione di suolo pubblico che ricalcherà una mappatura della città, con norme diverse per ciascuna zona. Ma...

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SAN BENEDETTO - Un regolamento per l’occupazione di suolo pubblico che ricalcherà una mappatura della città, con norme diverse per ciascuna zona. Ma soprattutto un piano che non avrà nulla da invidiare a quello ascolano visto che concederà fino a 105 metri quadrati e con esterni fino all’80% della superficie interna lorda.

 

Il metodo

 

Prende forma il prossimo regolamento per i dehors che verrà approvato entro giugno. Piano che si rifà alla bozza stilata dalla precedente amministrazione anche se con dei correttivi. A cominciare dalle zone sosta. Si ricorda infatti che la giunta Piunti aveva detto un no tassativo all’occupazione di stalli per la sosta da parte di tavolini e sedie mentre questa volta saranno concessi, anche se dipenderà dal tipo di zona, ma in linea di massima si andrà incontro alle richieste avanzate dagli operatori. Si ricorda come ci fu una vera e propria battaglia per poter occupare aree verdi e parcheggi con le varie attrezzature. Si tratterà di un piano che sarà una mappa della città, dove ogni zona dal centro alla periferia passando per i vari quartieri, avrà delle regole diverse a seconda delle aree più o meno centrali.

Quanto agli spazi concessi si arriverà fino all’80% della superficie interna dell’attività, quindi se un bar o un ristorante ha una superficie interna di 100metri quadrati si potranno occupare 80metri quadrati all’esterno. Come mai questa apertura? Il Covid. E’ lo stesso assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli a sottolineare come la pandemia abbia cambiato l’approccio di vivere la città e anche gli spazi esterni alle attività siano sempre più gettonati dai clienti anche in inverno. «Le nostre attività – spiega Gabrielli non avranno nulla da invidiare a quelle ascolane visto che i nostri spazi concessi all’esterno saranno maggiori al 50% concesso nel capoluogo di provincia. Tra l’altro possiamo contare su dati e riferimenti precisi attraverso un database che ci permette di conoscere al meglio il tipo di attività che insistono sul territorio e quindi si procederà con una zonizzazione puntuale». 


L’iter


A breve inizierà la discussione in maggioranza poi verrà estesa alle associazioni di categoria fino ad approdare in consiglio comunale. Il tutto entro giugno mentre verrà concesso un periodo, che oscillerà tra i 12 e i 18 mesi, per permettere alle attività di adeguarsi alle nuove normative. Quanto ai materiali e ai colori ci si atterrà alle indicazioni date dalla Soprintendenza così da evitare nuove autorizzazioni, ma è certo che le strutture del centro dovranno attenersi a una omogeneità. «Non potremmo accettare sedie o tavolini di plastica per il centro – conclude Gabrielli – rappresentando il salotto buono di San Benedetto quindi anche l’arredo dovrà essere di buon livello e sposarsi con la cornice urbana». Infine per quanto riguarda la tassa per l’occupazione di suolo pubblico si pagherà all’interno del canone unico, quindi solo chi sarà in regola con i pagamenti potrà accedere alle autorizzazioni.

 

 

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Corriere Adriatico