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SAN BENEDETTO Un ritardo di 9 ore e 49 minuti. Quanto basta per perdere un bando da 700mila euro. È ciò che è accaduto per il finanziamento della vasca esterna della piscina Gregori che aveva concorso al bando Sport e Periferie. Denuncia che arriva dalla consigliera Luciana Barlocci, che ha ripercorso l’intera vicenda.
Il ritardo
Un vero mezzogiorno di fuoco quello che era fissato per lo scorso primo settembre, momento in cui i Comuni di tutta Italia potevano partecipare al bando Sport e Periferie che aveva messo a disposizione un totale di 75 milioni di euro. Gli uffici tecnici avrebbero dovuto rispondere subito dopo lo scoccare delle 12, invece carte alla mano, la giunta quel primo settembre si riunì alle 15.45 per approvare il progetto stilato dall’architetto Luca Troiani, e rispose al bando alle 21.49.
L’interrogazione
Fino alla presentazione di un’interrogazione a risposta scritta da cui emerge che il progetto era stato inviato il primo settembre alle 21.49 dopo che la giunta aveva deliberato poche ore prima essendo convocata per le 15 dello stesso giorno. «Tale ritardo- tuona Barlocci - è di una gravità enorme. Non si tratta di un certificato ma di poter accedere a 700mila euro a fronte di una piscina chiusa da dieci anni, con le società che devono allenarsi altrove. Cosa c’è sotto? A questo punto mi chiedo che la stessa prassi sia stata utilizzata per altri bandi. In due anni abbiamo perso 1,7 milioni di euro». Da parte dell’amministrazione l’assessore ai lavori pubblici Tonino Capriotti replica: «Non è solo una questione di tempo, abbiamo risposto quando abbiamo avuto il progetto, in fondo due anni fa eravamo stati più celeri ma poi l’elaborato era risultato non conforme, senza dimenticare che occorre trovare anche altri 2,5 milioni per realizzare l’intero intervento».
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