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A Civitanova Marche la nuova Abc, acronimo dell'Associazione Balneari Civitanovesi (30 concessioni su 43 esistenti), si è trovata subito a fronteggiare l'emergenza maltempo: «Maggio non ci ha dato soddisfazioni tra pioggia e maltempo – spiega il neo presidente Giacomo Mantovani, titolare dello stabilimento Arturo sul lungomare sud di Civitanova -. Abbiamo rallentato i lavori e poi la mareggiata, senza precedenti, ci ha ricoperto la spiaggia di detriti proventienti dal fiume Oggi, a distanza di giorni, stiamo ancora smaltendo tronchi e rami. Siamo a buon punto ma è chiaro quanto le manutenzioni dei fiumi siano state nei mesi scorsi scarse o inesistenti. Questo è il risultato. Con costi non indifferenti ricaduti sui balneari. L'amministrazione comunale è comunque riuscita in tempi brevi a intervenire rifinanziando la pulizia della spiaggia che aveva già effettuato prima».
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A Porto San Giorgio
Romano Montagnoli, presidente regionale Sib-Confcommercio e titolare a Porto San Giorgio dello chalet Wind Surf parla di miracolo: «Noi siamo dei miracolati, rispetto a quanto accaduto altrove, ma il materiale spiaggiato arrivato dai fiumi è stato tanto.
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A San Benedetto del Tronto
A San Benedetto del Tronto, porta sud delle Marche, i problemi si sommano. «La spiaggia non è ancora pronta e domenica inizierà ufficialmente la stagione balneare». Lancia l'allarme Giuseppe Ricci, presidente dell’Itb Italia. Come se non bastasse la Bolkestein - che ha azzerato tutti gli investimenti - infatti, ecco che i balneari lamentano tutta una serie di problemi irrisolti. «Il fondo della spiaggia ancora non è del tutto livellato - spiega Ricci - e molti di noi per ararlo hanno dovuto fare ricorso al fai da te, magari pagando qualche operaio per riusucire a mettere in tempo gli ombrelloni». Ma la responsabilità non sarebbe né della Picenambiente «con la quale abbiamo un’ottima collaborazione» né del Comune che addirittura ha iniziato quasi un mese prima del solito le opere profonde. «Piuttosto il maltempo ha frenato le ultime opere e adesso siamo in affanno» aggiunge il concessionario che però all’amministrazione imputa ben altre colpe.
Le colpe
«A oggi non sappiamo - affonda - se possiamo arrivare ai 5 metri dalla battigia e siamo l’unica città nella quale se sforiamo i 100 ombrelloni dobbiamo approntare 4 bagni ogni chalet: un assurdo. Fortunatamente siamo già sold out per questa stagione entrante con i nostri clienti storici che hanno nuovamente prenotato saturando però tutti i posti a disposizione perché molti pur di non incorrere nelle multe che sono state anche di 10mila euro l’anno scorso non metteranno più di 100 ombrelloni: e i tursti dove li metteremo? Abbiamo spazio ma non possiamo ospitarli, saremo costretti ancora una volta a cacciarli come è accaduto il 4 agosto del 2022 in piena stagione balneare».
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