Corsia del lungomare sambenettese chiusa d’estate: «È un obiettivo, quest’anno le prove»

Il lungomare pedonalizzato
SAN BENEDETTO - Non sarà più la tangenziale di San Benedetto dove le auto, non solo d’inverno, sfrecciano radenti a ciclisti e pedoni. Nelle intenzioni...

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SAN BENEDETTO - Non sarà più la tangenziale di San Benedetto dove le auto, non solo d’inverno, sfrecciano radenti a ciclisti e pedoni. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, infatti, c’è l’intenzione di pedonalizzare almeno una corsia della passeggiata anche nella zona nord, dall’ex Camping al ponte sull’Albula d’estate. D’altra parte se la regina del turismo marchigiano vuole stare al passo con i tempi - e i competitors - , basta guardare quello che sta accadendo a Rimini dove il progetto è già in stato avanzato nella zona centrale e prevede un importante restyling.


La conferma


Tornando in Riviera, il sindaco Antonio Spazzafumo conferma anche se ovviamente si tratterà di un percorso lungo ma irreversibile. «Cominceremo già quest’anno - dice il primo cittadino - in occasione degli eventi. Ad esempio con le Frecce Tricolori quando tutta l’area dovrà per forza essere interdetta alle auto. Ma poi ci sarà un altro evento, a luglio, per ora top secret, che durerà almeno quattro giorni ma per realizzarlo si dovrà bloccare la circolazione per una settimana». Insomma, saranno gli eventi a trainare le prove generali di questo intervento che ha indubbiamente molte valenze, prima di tutto quella ambientale. Una realtà come San Benedetto, infatti, deve fare del turismo, dell’aria pulita, della mobilità sostenibile il suo obiettivo principale e in osservanza dei principi di buona amministrazione andrebbe ripensato un po’ tutto il sistema di viabilità e trasporti, troppo spinto su quello a motore e pochissimo sulle fonti rinnovabili e a impatto zero. Del progetto estivo, infatti, farà parte - anche questo conferma il primo cittadino - anche la reiterazione del bus navetta che lo scorso anno forse non ha avuto un grande successo ma anche qui basta vedere quello che accade ad Ascoli, con mini bus che attraversano la città a ciclo continuo per poter aggiustare il tiro. Non mancheranno, forse, le polemiche di chi, ancorato a battaglie di retroguardia, vorrebbe arrivare sulla spiaggia direttamente con l’auto o negli chalet per il pranzo domenicale a bordo della propria utilitaria. «Ci sono sempre alcune persone che ogni volta che chiudiamo il lungomare mi tempestano di messaggi - conferma Spazzafumo - ma sono sempre di più coloro che mi ringraziano. Sarà un percorso da fare insieme, coinvolgendo la città, gli albergatori e anche i turisti i più felici di poter utilizzare i mezzi come biciclette, mezzi elettrici e piedi. Un percorso anche di educazione ambientale e alla salute sotto tutti i punti di vista che l’amministrazione intende realizzare». 


I precedenti


Forse si tratta solo di riuscire ad abituarsi, purtroppo le Domenche ecologiche non ebbero seguito. Non è la prima volta che San Benedetto si trova di fronte a un cambiamento radicale e anche allora fu fatto per step. Basta pensare alla Rotonda Giorgini che nei primi Anni Settanta era aperta alle auto e poi divenne isola pedonale diventando tra le prime e più apprezzate delle Marche: ha fatto la fortuna della città. O la chiusura del lungomare sud con le isole tematiche che ha permesso di realizzare quello che molti definiscono “Il lungomare più bello del mondo”. Insomma, gambe in spalla: è ora di cambiare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico