La conferma
Tornando in Riviera, il sindaco Antonio Spazzafumo conferma anche se ovviamente si tratterà di un percorso lungo ma irreversibile. «Cominceremo già quest’anno - dice il primo cittadino - in occasione degli eventi. Ad esempio con le Frecce Tricolori quando tutta l’area dovrà per forza essere interdetta alle auto. Ma poi ci sarà un altro evento, a luglio, per ora top secret, che durerà almeno quattro giorni ma per realizzarlo si dovrà bloccare la circolazione per una settimana». Insomma, saranno gli eventi a trainare le prove generali di questo intervento che ha indubbiamente molte valenze, prima di tutto quella ambientale. Una realtà come San Benedetto, infatti, deve fare del turismo, dell’aria pulita, della mobilità sostenibile il suo obiettivo principale e in osservanza dei principi di buona amministrazione andrebbe ripensato un po’ tutto il sistema di viabilità e trasporti, troppo spinto su quello a motore e pochissimo sulle fonti rinnovabili e a impatto zero.
I precedenti
Forse si tratta solo di riuscire ad abituarsi, purtroppo le Domenche ecologiche non ebbero seguito. Non è la prima volta che San Benedetto si trova di fronte a un cambiamento radicale e anche allora fu fatto per step. Basta pensare alla Rotonda Giorgini che nei primi Anni Settanta era aperta alle auto e poi divenne isola pedonale diventando tra le prime e più apprezzate delle Marche: ha fatto la fortuna della città. O la chiusura del lungomare sud con le isole tematiche che ha permesso di realizzare quello che molti definiscono “Il lungomare più bello del mondo”. Insomma, gambe in spalla: è ora di cambiare.
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