San Benedetto, è stata un'infezione letale a uccidere Lorenzo il bagnino di 18 anni, lo straziante addio della fidanzata

San Benedetto, è stata un'infezione letale a uccidere Lorenzo il bagnino di 18 anni, lo straziante addio della fidanzata
 SAN BENEDETTO - E’ stata un’infezione a causare la morte Lorenzo Squillace. È quanto emerso dall’autopsia che è stata eseguita sul corpo del...

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 SAN BENEDETTO - E’ stata un’infezione a causare la morte Lorenzo Squillace. È quanto emerso dall’autopsia che è stata eseguita sul corpo del diciottenne dalla quale, nelle prossime settimane, dovrebbero venire fuori altri dettagli legati all’analisi dei campioni prelevati dal medico legale. I primi dati emersi confermano comunque le prime ipotesi che parlavano di un’infezione della cui presenza, purtroppo, ci si è accorti forse troppo tardi. 

 
Il ricovero
Quando Lorenzo, sabato, è arrivato in ospedale accompagnato dalla madre, la situazione era ormai irrimediabilmente compromessa. Uno strazio, una tragedia che ha visto ieri la città di San Benedetto fermarsi per dare l’addio al giovane bagnino, fresco di diploma da ragioniere, la cui vita è stata spezzata troppo presto. Una folla ha salutato la bara del giovane arrivata, pochi minuti prima delle 16, di fronte alla chiesa di San Pio X. Ad attendere il feretro i baywatch con un grande striscione: «Sarai un grande lifeguard anche da lassù». E poi tanti amici con motorini e motociclette e un mare di amici di famiglia. A celebrare la funzione religiosa è stato don Vincenzo Catani, parroco emerito della chiesa, che ha voluto dare l’addio ad un ragazzo che egli stesso aveva visto crescere.

Ed è stato con la voce strozzata dal pianto che il sacerdote  si è rivolto ai fedeli e in particolar modo ai familiari del giovane: la mamma Paola, il papà Filippo e il fratello Sergio. «Sono giorni che ho l’immagine fissa di Lorenzo bambino, con la sua faccia sempre ironica - ha affermato il sacerdote -. Perché si muore a 18 anni? E giusto gridare il proprio dolore, lo ha fatto anche Gesù sulla croce. Ma la vera cura è la parola di Dio, perché dopo il grido c’è la vita, la resurrezione». 
Le maglie rosse


Un’omelia terminata chiamando, in lacrime, il nome di Lorenzo all’interno di una chiesa riempita da un mare di persone. Tra le navate spiccava il folto gruppo delle maglie rosse dei bagnini di salvataggio con i quali Lorenzo aveva condiviso, quest’estate, il lavoro in spiaggia. Impossibile non commuoversi nell’ascoltare le parole della fidanzata Cristina che ha ricordato i momenti più belli della loro storia a partire dal primo bacio e dall’ultima volta che i due si sono visti: mercoledì. Si sarebbero dovuti incontrare venerdì.

 

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Corriere Adriatico