San Benedetto, nuovo ricorso di Lazzari e lo sfogo: «Mi hanno lasciato poco budget»

l'ex assessora Lina Lazzari
SAN BENEDETTO La revoca dell’assessorato senza una valida motivazione. Quanto denunciato dall’ex assessore alla cultura Lina Lazzari al prefetto in una nota...

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SAN BENEDETTO La revoca dell’assessorato senza una valida motivazione. Quanto denunciato dall’ex assessore alla cultura Lina Lazzari al prefetto in una nota protocollata lunedì scorso con cui ha voluto mettere a conoscenza il dottor Carlo De Rogatis di quanto accaduto nel Comune rivierasco con la sua sfiducia. Così a due settimane dalla revoca dell’assessorato, il caso Lazzari tiene banco nella vita politica sambenedettese. 

 

La lettera


Lo aveva annunciato e lo ha fatto. L’ex assessore Lina Lazzari ha impugnato carta e penna e ha scritto al prefetto per rendere noto le perplessità nutrite sulle modalità di revoca del suo assessorato. «Non intendo contestare la scelta discrezionale del sindaco - spiega Lazzari nella missiva - in quanto sua prerogativa, mentre ritengo che il decreto sindacale di revoca che allega unitamente alla successiva nota, inviata a personale tutela, sia priva di motivazione politica esplicita mentre quella amministrativa adotta sia assolutamente e incontrovertibilmente contestabile non che lesiva del ruolo da me esercitato».

Il decreto

Nel decreto si legge che l’assessore non era più idoneo a rappresentare gli indirizzi del sindaco delegante e a perseguirne gli obiettivi programmatici. Intanto a due settimane dalla sfiducia nei confronti dell’assessore alla cultura le deleghe sono ancora nelle mani del sindaco Spazzafumo che ha già annunciato di volerle tenere fino a fine anno. Da qui l’interrogativo che si pone Lazzari: «Come mai, visto che da un anno e mezzo, veniva annunciata la mia defenestrazione, nel frattempo non sono riusciti a trovare un valido sostituto?».

Interrogativo più che lecito anche a fronte della segnalazione pervenuta da parte della commissione provinciale per le pari opportunità che ha parlato addirittura di delibere di giunta nulle, quelle approvate dal giorno della sfiducia di Lazzari fino a oggi, proprio perché non verrebbe rispettata la rappresentanza di genere con 4 assessori e solo 2 assessore. Altra questione sollevata sempre da Lazzari è riferita alle risorse a disposizione della cultura e afferma anche in maniera provocatoria: «Ho sempre dovuto gestire un budget limitato per la cultura, non potendo portare avanti anche progetti che avevo in animo come quello con il Circolo dei sambenedettesi, mentre ora auspico che il sindaco possa avere maggiore disponibilità e attuare interventi che per me sarebbero stati impossibili. Ho dovuto rinunciare a una serie di iniziative e progetti proprio perché non c’erano le disponibilità, ma ora sarà sicuramente diverso».


Una partita che rimane aperta, visto che Lazzari si è detta pronta anche a un ricorso al Tar. Nel frattempo il primo cittadino e il consigliere Umberto Pasquali proseguono il toto assessore alla ricerca di un esponente esterno che possa ricoprire il ruolo al vertice della cultura. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico