Ballarin, la Carisap finanzia il restyling, mezzo milione per la “Fossa dei Leoni” ma c'è una clausola obbligatoria

L'inaugurazione della gradinata Ovest est del Ballarin
SAN BENEDETTO - Pioggia di euro per il Ballarin dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli. Un tesoretto da 450mila euro che sarà destinato alla curva sud e che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SAN BENEDETTO - Pioggia di euro per il Ballarin dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli. Un tesoretto da 450mila euro che sarà destinato alla curva sud e che dovrà affrontare una procedura partecipata condotta dal Comune assieme alla comunità. 

 

 
Le risorse
Il fondo, stanziato dalla Fondazione Carisap, verrà impiegato per la riqualificazione della “gradinata sud”, un finanziamento che dovrà recepire le istanze della comunità e dovrà essere a beneficio dell’area costiera. In questo modo la Fondazione, consapevole dell’importanza non solo urbanistica, ma anche simbolica del Ballarin, emblema di tradizione e identità della comunità locale, ha deciso di rendere disponibile un importante sostegno economico a beneficio del Comune di San Benedetto. Vista l’importanza del bene in questione, la Fondazione ha raccomandato al Comune, quale condizione funzionale alla concessione del contributo ed alla realizzazione dell’opera, la condivisione di un percorso partecipato con la comunità locale, che appare la migliore modalità atta a garantire l’efficacia dell’intervento. A questo punto la Fondazione attende, a seguito dell’esecuzione della fase di ascolto con i cittadini, di ricevere dal Comune un progetto esecutivo, che dovrà auspicabilmente tenere in debita considerazione, la riqualificazione della gradinata Sud dell’impianto, prevedendo spazi polifunzionali di inclusione sociale, ed una sezione dedicata alla storia della locale squadra di calcio. Quindi si farà quella sorta di mausoleo per ricordare anche il tristemente famoso rogo.


Le motivazioni
«Abbiamo a cuore il nostro territorio ed abbiamo deciso, come Consiglio di amministrazione- dichiara Angelo Davide Galeati presidente della Fondazione Carisap - di intervenire a beneficio della comunità sambenedettese ponendo attenzione ad un luogo, così importante e significativo come lo stadio F.lli Ballarin, perché rappresenta un simbolo della storia e della tradizione di un popolo. La Fondazione vuole sostenere la rigenerazione dello stadio Ballarin nella consapevolezza che possa diventare uno spazio di ripartenza e di condivisione di significati». È la seconda volta che il destino della Fondazione e del Ballarin si incontrano, la prima volta avvenne nel 2010 quando l’ente ascolano decise di mettere a disposizione un tesoretto di 20milioni di euro per realizzare la Grande Opera al Ballarin ma che non vide mai la luce. 


Il ringraziamento


«Con lo stanziamento di questa importante somma – dice il sindaco Pasqualino Piunti – la fondazione Carisap dimostra di avere a cuore la nostra città e, considerato ciò che rappresenta il Ballarin per noi, condividiamo la decisione di subordinare l’erogazione del contributo allo svolgimento di un percorso partecipativo che porti alla definizione di un’idea progettuale frutto della più ampia condivisione popolare». A fargli eco il vice sindaco Pierluigi Tassotti, il quale ha sottolineato come i lavori già realizzati nell’ex impianto sportivo siano stati finalizzati a conseguire almeno tre obiettivi: mettere in sicurezza l’area, ottemperare alle disposizioni della Soprintendenza sui manufatti di interesse storico e mettere a disposizione della città uno spazio per lunghi anni precluso alla pubblica fruizione senza ipotecarne la destinazione finale.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico