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Un argomento sgradevole, certo, ma col quale debbono fare i conti sempre più persone. Ossia quelle che subiscono i comportamenti incivili dei padroni che non gestiscono adeguatamente i loro amici a 4 zampe.
Il provvedimento
L’esponente della giunta rimarca che in maggioranza si sta ragionando su un provvedimento municipale per obbligare i padroni a pulire anche la pipì. Come? Utilizzando dell’acqua o del liquido detergente, contenuto in una boccetta, da portare necessariamente con sé quando si esce col cane. In altre parole: oltre ai sacchetti per la popò, per evitare la multa, in caso di controlli, i padroni dovranno esibire anche una bottiglietta. Un provvedimento simile è già stato adottato in varie città italiane e, dunque, al Comune di San Benedetto basterebbe fare un “copia e incolla” di un’ordinanza in vigore altrove. Vedremo cosa decideranno in maggioranza. Capriotti non si sbilancia sui tempi. Ma è evidente che, per avere effetto, il provvedimento dovrà essere operativo durante la prossima stagione calda.
I comitati
Questo si aspettano molti Comitati di quartiere. Ad iniziare da Porto d’Ascoli Centro che, giusto pochi giorni fa, ha indirizzato a sindaco e vice una lettera nella quale s’invocano provvedimento proprio per contenere la piaga delle deiezioni canine. «Segnaliamo la sporcizia sui marciapiedi e nelle vie di Porto d’Ascoli e non solo - si legge nella missiva firmata dal presidente Elio Core - a causa di sterco ed urine che emanano odori nauseabondi in particolare nel periodo estivo. Occorre fare gli slalom per evitare di imbrattarsi le scarpe». Per punire chi non raccoglie lo sterco, da Porto d’Ascoli Centro suggeriscono una campionatura del Dna canino. Idea, questa, che sembra molto complessa da realizzare; mentre invece è già realità in varie zone d’Italia.
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Corriere Adriatico