La bomba era un pezzo di ferro, rientrato l’allarme alla Sentina

La segnalazione era stata data da un passante: aveva visto l’oggetto sospetto all’ingresso della Riserva

La bomba era un pezzo di ferro, rientrato l’allarme alla Sentina
SAN BENEDETTO - Falso allarme alla riserva Sentina per il presunto ordigno bellico, che si è rivelati in realtà era un semplice pezzo di ferro. Un lavoro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SAN BENEDETTOFalso allarme alla riserva Sentina per il presunto ordigno bellico, che si è rivelati in realtà era un semplice pezzo di ferro. Un lavoro rapidissimo quello degli esperti del gruppo comando forze operative di Padova per disinnescare quella che era sembrata una mina antiuomo, segnalata nel primo pomeriggio di sabato 13 gennaio da un uomo che stava passeggiando con il suo cane all’ingresso della spiaggia nei pressi del campo sportivo 'Ciarrocchi' di Porto d'Ascoli.

 

La disposizione

Il presunto ordigno era posizionato al termine del sentiero del Cavatone, nei pressi del fosso collettore, e un'ordinanza del sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo aveva infatti disposto la messa in sicurezza dell'area dalle 9 alle 13 di mercoledì mattina con una doppia recinzione, una vicina all'ordigno e una di più ampio raggio, a centottantacinque metri dal luogo del ritrovamento. La presenza di un ordigno bellico era stata confermata dalla prefettura di Ascoli anche a seguito dell’analisi dal personale del reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore. Gli artificieri però si sono subito resi conto che si trattava non di un ordigno bellico, ma soltanto di un pezzo di ferro trasportato probabilmente dalle mareggiate; i militari hanno comunque prelevato l'oggetto che sarà smaltito secondo le dovute procedure.

La bonifica

Tutte le operazioni per l'attività di bonifica sono state coordinate dalla prefettura di Ascoli e hanno visto un importante spiegamento di forze dell'ordine. Sul posto la guardia costiera che ha impiegato anche una motovedetta nello specchio di mare antistante la Sentina, i carabinieri della stazione di Porto d'Ascoli, la polizia locale e la protezione civile, che si sono adoperati per evitare che nessuno si avvicinasse all'area interdetta. Alla fine si è trattato di un falso allarme, e la riserva Sentina è tornata così fruibile per tutti quelli che la amano per fare passeggiate, ammirare il mare d'inverno e praticare birdwatching.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico