SAN BENEDETTO - Una notte di fuoco, l’ennesima, la peggiore. I pompieri hanno lavorato ininterrottamente per buona parte della nottata e per l’intera mattinata tra le...
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Piromani scatenati: nuovo innesco, colline tornano a bruciare
Su tutto, o perlomeno sui primi tre roghi, c’è l’evidente mano dolosa. La conferma arriva anche da due inneschi che non si sono attivati e che sono stati rinvenuti dalla polizia locale di Cupra che, durante la notte, ha supportato le operazioni dei pompieri. L’allarme è scattato intorno alle 2.30 in via San Gregoria, la strada che attraversa l’area del castello di Sant’Andrea. Lì si sono sprigionate le prime fiamme che i pompieri, sia per la tempestività di reazione che anche per l’assenza di vento, sono riusciti a circoscrivere in breve tempo.
Durante le operazioni di bonifica, circa un’ora dopo il primo allarme, è arrivato il secondo incendio, ben più grande e preoccupante. Le fiamme si erano infatti scatenate a Nord, oltre il centro di Cupra, nell’area del cimitero. Lì la situazione è subito apparsa più importante e sono stati necessari rinforzi sia da Ascoli che da Fermo. Anche in questo caso il lavoro dei vigili del fuoco ha consentito di evitare che la situazione degenerasse. La zona è comunque popolata di abitazioni e diverse famiglie, il resto della nottata, l’hanno trascorsa in strada, Alcuni per paura, altri perché sollecitati da protezione civile e vigili urbani. Sul posto è andato anche il sindaco di Cupra Alessio Piersimoni. Era presente anche il primo cittadino quando, durante le operazioni di spegnimento di questo secondo rogo, è arrivata la notizia del terzo incendio. Poco distante dall’ultimo e, fortunatamente, meno impegnativo. Le fiamme sono state spente in pochi minuti.
La sorpresa
Ma la notte non è finita qui. In primo luogo proprio in seguito alle operazioni per il terzo incendio sono sputnati fuori due inneschi che non hanno fatto altro che confermare come la nottata di passione vissuta tra i colli di Cupra sia stata tutt’altro che generata da episodi accidentali. Ma mancava la “quarta” sorpresa perché, tanto er non far mancare nulla, poco dopo il terzo incendio è stato necessario anche intervenire sulla porta di un garage andata a fuoco a poca distanza dal punto della chiamata per il primo rogo, nell’area del castello di Sant’Andrea. Le bonifiche e i sopralluoghi sono andati avanti per buona parte della mattinata anche se l’allarme vero e proprio è rientrato introno alle 7 e 30 del mattino quando tutte le operazioni di spegnimento si erano concluse. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico