San Benedetto, riscontrati abusi edilizi sul lungomare nord. La Capitaneria di porto passa al setaccio gli chalet

San Benedetto, riscontrati abusi edilizi sul lungomare nord. La Capitaneria di porto passa al setaccio gli chalet
SAN BENEDETTO - Tre abusi edilizi rilevati nel giro di poche settimane. E’ quanto emerso dai controlli della polizia locale e della capitaneria di porto che tirano le somme...

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SAN BENEDETTO - Tre abusi edilizi rilevati nel giro di poche settimane. E’ quanto emerso dai controlli della polizia locale e della capitaneria di porto che tirano le somme delle attività svolte nel corso dei mesi estivi. Tra luglio e agosto agenti e militari hanno infatti effettuato diversi sopralluoghi e in tre casi sono state rilevate altrettante irregolarità su altrettante strutture. 

 

Nel caso di uno stabilimento balneare di viale Trieste si è trattato anche di violazioni ai vincoli paesaggistici e demaniali. Ma andiamo con ordine. Nel primo caso gli agenti della polizia locale hanno rilevato, in seguito ad un controllo, che all’interno di una struttura che si trova in via Esino, nell’area compresa tra la stazione ferroviaria di Porto d’Ascoli. Si tratta di una struttura adibita a rimessaggio all’interno di una proprietà privata dove i vigili urbani hanno riscontrato la realizzazione di alcuni interventi in muratura senza alcun permesso di costruire. Per questo motivo è scattato il provvedimento di sospensione dei lavori. Stesso discorso in via Ovidio, a poca distanza dal lungomare dove, sempre gli agenti della polizia locale sambenedettese, a metà luglio, hanno rilevato la realizzazione di alcune opere effettuate senza il rilascio di alcun permesso di costruire. E’ invece stata la capitaneria di porto, ad agosto, a rilevare una situazione particolarmente delicata in uno stabilimento balneare che si trova sul lungomare Nord, in viale Trieste.

I militari hanno rilevato la presenza sia di alcune opere strutturali eseguite senza avere i permessi edilizi ed anche irregolari sotto il profilo paesaggistico e demaniale. Insomma veri e propri abusi che l’azienda che gestisce la struttura ha dovuto immediatamente rimuovere. Una situazione, quest’ultima, emersa nello stesso periodo in cui esplose il caso degli ombrelloni abusivi quando la capitaneria, su ordine della Procura della Repubblica, ordinò la rimozione di decine di ombrelloni dal momento che le metrature utilizzate dai concessionari di spiaggia non rientravano in quelle a loro disposizione. Il caso ha tenuto banco per settimane e gli strascichi, perlomeno in alcuni stabilimenti balneari, è arrivato fino agli ultimi giorni.

Si sono registrate infatti delle polemiche da parte di alcuni clienti degli chalet che avevano richiesto uno sconto sulle tariffe concordate proprio in virtù del fatto che la rimozione degli ombrelloni avevano reso la vita difficile a molti bagnanti che si erano trovati con postazioni diverse e penalizzate rispetto a quelle concordate con i concessionari di spiaggia. Alcuni chalet non hanno però voluto riconoscere alcuno sconto ai bagnanti e per questo motivo si profila la possibilità che tutta la vicenda possa andare a finire in Tribunale. Alcuni clienti insoddisfatti hanno infatti annunciato la possibilità di rivolgersi ad un legale.

 

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Corriere Adriatico