Otto anziani uccisi e altri quattro tentati omicidi: arrestato Leopoldo, l'infermiere "angelo della morte" della casa di riposo

Offida, otto anziani uccisi e altri quattro tentati omicidi: arrestato l'infermiere "angelo della morte" della casa di riposo
ASCOLI-  Somministrava insulina e anticoagulanti in dosi massicce tanto da provocare la morte di otto anziani e aver tentato di ucciderne altri quattro, tutti ospiti della...

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ASCOLI-  Somministrava insulina e anticoagulanti in dosi massicce tanto da provocare la morte di otto anziani e aver tentato di ucciderne altri quattro, tutti ospiti della Rsa di Offida. Con queste pesanti accuse, il presunto angelo della morte è finito in carcere.




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Ieri mattina all’alba, sono scattate le manette ai polsi di Leopoldo Wick, l’infermiere della casa di riposo finito al centro di una complessa e minuziosa indagine portata avanti per oltre un anno dai carabinieri del nucleo investigativo di Ascoli comandato dal maggiore Nicola Gismondi e coordinati dal procuratore della Repubblica Umberto Monti che ha chiesto e ottenuto il provvedimento di custodia cautelare per l’infermiere. 
 
Gravi indizi 
Gravi gli indizi di colpevolezza nei confronti dell’infermiere hanno portato a ipotizzare nei confronti del cinquantasettenne i reati di omicidio aggravato e continuato, tentato omicidio aggravato e continuato, lesioni gravi. Per la Procura è lui il responsabile di aver provocato, tra il gennaio del 2017 e il febbraio del 2019, il decesso di otto persone della Rsa che ospita anziani non autosufficienti e di aver tentato di ucciderne altri quattro iniettando loro in dosi letali farmaci che nulla avevano a che vedere con i piani terapeutici di ciascuno di essi. 

L’infermiera 
Ad accorgersi che qualcosa non andava era stata una collega di Wick, un’infermiera in servizio alla casa di riposo che aveva deciso, a settembre del 2018, di recarsi dai carabinieri di Offida per riferire i dubbi che aveva per quelle morti sospette che da qualche tempo avvenivano all’interno della struttura. È partita così un’inchiesta che ha avuto i suoi primi riscontri quando le analisi sul sangue di alcuni pazienti deceduti presso quella struttura hanno consentito di rilevare concentrazioni di promazina, un farmaco neurolettico, a livelli tossici ed assolutamente incompatibili con le terapie prescritte per quei pazienti. Un secondo e più importante riscontro è poi stato ottenuto all’inizio del 2019 a seguito dell’esame autoptico eseguito su due ospiti deceduti: Vincenzo Gabrielli di 93 anni, morto il 25 febbraio di quell’anno il cui funerale venne bloccato dalla Procura di Ascoli per poter prima eseguire l’autopsia; e la novantacinquenne Lucia Bartolomei il cui decesso era avvenuto alcuni giorni prima, il 10 febbraio de il cui cadavere venne riesumato. Gli esami svolti dai medici legali dell’ospedale Mazzoni riscontrarono la presenza di insulina pur essendo un paziente non diabetico mentre nella donna vennero rinvenute dosi massicce di promazina, ovvero di un farmaco come il Talofen solitamente utilizzato per l’agitazione psicomotoria o del comportamento aggressivo che somministrato in dosi eccessive può provocare gravi conseguenze sulla salute fino a condurre alla morte. Nel corso delle complesse indagini, la direzione dell’Asur Marche Area di Ascoli, attraverso il prezioso contributo del reparto di medicina legale dell’ospedale di Ascoli ha fin da subito offerto piena e attiva collaborazione all’attività investigativa. 

L’allontanamento 

A seguito delle prime indagini, invece, Leopoldo Wick venne allontanato dalla casa di riposo di Offida e trasferito ad altro incarico non a contatto diretto con i pazienti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico