Strage di Appignano, dopo 10 anni Ahmetovic può brindare alla libertà

Ahmetovic brinda alla libertà
APPIGNANO - Ha pagato il suo debito con la giustizia ed ora vive a Milano, cercando di lasciarsi alle spalle la strage dei quattro angeli di Appignano. A distanza di dieci anni da...

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APPIGNANO - Ha pagato il suo debito con la giustizia ed ora vive a Milano, cercando di lasciarsi alle spalle la strage dei quattro angeli di Appignano. A distanza di dieci anni da quel tragico incidente, Marco Ahmetovic, il giovane di origine rom oggi trentaduenne che, ubriaco, alla guida di un furgone falciò lungo la strada provinciale gli scooter con in sella i giovani, dopo aver scontato la pena nel carcere di Ivrea, ora è un uomo libero e ha voltato definitivamente pagina. E sui social network compaiono le sue foto in compagnia presumibilmente di alcuni amici, altre in cui lui compare con il bicchiere in mano che brinda oppure quelle in cui è ripreso con alcune banconote poggiate sul tavolo davanti a lui. Ma se, da un lato, Marco Ahmetovic si è rifatto una vita, ad Appignano e in tutto il territorio ascolano è ancora forte il dolore di quella tragedia ed è ancora vivo il ricordo di Eleonora Allevi, Davide Corradetti, Alex Luciani e Danilo Traini. 

Fu una strage che si consumò intorno alle 23,30 di quel drammatico 23 aprile aprile di dieci anni fa. La comitiva di ragazzi, tutti di Appignano, dopo essersi ritrovati come sempre al centro del paese, decisero di andare a prendere un gelato al centro commerciale Città delle Stelle di Castel di Lama. Salirono in sella agli scooter e imboccarono la strada provinciale che porta fino alla Salaria. Un percorso effettuato chissà quante volte ma che quel giorno si rivelò fatale. Non potevano pensare, infatti, che in senso contrario stava percorrendo la stessa strada Marco Ahmetovic che, dopo aver trascorso la serata in un bar della zona, si mise alla guida del suo furgone per fare ritorno al campo rom di Valle Orta dove viveva. Quello stesso furgone che, dopo aver invaso l’altra corsia, il gruppo di ragazzi si trovarono davanti ai loro occhi senza la possibilità di evitare lo schianto.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico