Grottammare, manifesta la comunità Lgbt. Dal parco Belvedere a piazza Kursaal interventi ed esibizioni

Grottammare, manifesta la comunità Lgbt. Dal parco Belvedere a piazza Kursaal interventi ed esibizioni
GROTTAMMARE - Il Piceno Pride fa tappa a Grottammare. «Rivendichiamo il diritto di essere una comunità solidale, rispettosa, aperta e non giudicante» è...

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GROTTAMMARE - Il Piceno Pride fa tappa a Grottammare. «Rivendichiamo il diritto di essere una comunità solidale, rispettosa, aperta e non giudicante» è il monito lanciato dagli organizzatori dell’evento in programma sabato primo ottobre alle 15.30 presso il Parco Belvedere di Grottammare, nei pressi della foce del Tesino. Da qui partirà un corteo che dal lungomare arriverà in piazza Kursaal dove sarà allestito un palco in cui si susseguiranno interventi ed esibizioni.  



L’iniziativa è nata lo scorso anno a San Benedetto grazie al gruppo transfemminista Libera Tutte che ha tra i sui membri Elisa Gilormello. «La necessità di organizzare questa iniziativa ad ottobre - spiega - nonostante le difficoltà organizzative, e con il supporto burocratico dell’associazione Blow Up, è quella di sottolineare che la comunità delle persone Queer, ovvero Lgbt Qiap+, c’è sempre, non solo in determinati periodi dell’anno». “Non si può più dire niente” è il titolo dell’evento. «Un titolo ironico, noi affermiamo l’esatto opposto - prosegue - Finalmente le persone che sono state sempre silenziate dicono che certe parole fanno male alla comunità. Ci sono state troppe aggressioni alle persone Queer nella nostra Regione e oltre alla gravità dei fatti, la narrazione è sempre vergognosamente ignorante. Vanno accesi i riflettori sul pericolo della messa in discussione del diritto all’aborto nelle Marche e in Italia. Ci opprimono lo Stato e i partiti di destra, ma anche molti partiti di centrosinistra che ci usano come bandiere da sventolare». 

Il gruppo Libera Tutta
 

La lotta di classe è transfemminista e Queer è quanto ribadiscono dal gruppo Libera Tutta: «Uno sguardo intersezionale è necessario per rendere possibile l’analisi della realtà in cui viviamo, e in questa società le gerarchie capitaliste ci opprimono. La cultura della rincorsa al successo, della competizione, non lascia spazio ad errori, ripensamenti o dubbi. Non ne lascia all’ascolto, all’aiuto e alla solidarietà. Rimaniamo scioccati dalla cecità di chi nega l’evidenza. Che anche di fronte alla realtà manifesta dei fatti dice: “No, non esistono le persone trans”. E invece eccole qui di fronte a voi. Negarne l’esistenza, cancellarle, corrisponde ad ucciderle. Non possiamo scindere le lotte civili da quelle sociali o da quelle per l’autodeterminazione di identità e corpi». Il Pride non ha sponsorizzazioni e si sostiene grazie al volontariato. E’ possibile fare una donazione a: gofund.me/ff289372. Mentre per aderire basta scrivere alla mail libertutt.info@gmail.com o compilare il modulo: forms.gle/WaRLZQ1pgBT68WCL8.

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Corriere Adriatico