SAN BENEDETTO - Chiarezza. È quanto chiedono i balneatori attraverso il presidente Confesercenti Sandro Assenti. Il nodo riguarda la fruibilità della spiaggia,...
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La mattinata di ieri è iniziata con una lunga telefonata tra il presidente della Regione Luca Ceriscioli e il presidente Confesercenti Sandro Assenti proprio per discutere la gestione degli arenili che ancora è immersa nel caos.
«Chiediamo una chiarezza nella comunicazione trovandoci di fronte a una forte contraddizione- afferma Assenti - da una parte si consente di fare il bagno e dall’altra si vieta l’accesso in spiaggia. Non può essere che solo chi abita in prima fila sul lungomare può accedere al mare e quelli che abitano in centro no. Il governatore deve revocare il decreto sulla chiusura delle spiagge o quello sul mare altrimenti non ha senso». Inoltre viene sottolineato come in questi giorni gli stabilimenti balneari siano impegnati nei lavori di sistemazione delle proprie strutture e aprire ai bagni in mare significa ritrovarsi con persone che chiedono l’utilizzo delle docce e dei bagni che ancora non sono stati sanificati. Così per l’impiego di sdraio o lettini ancora da igienizzare.
Le chiamate
«Abbiamo ricevuto già chiamate – racconta Assenti - di clienti che vogliono venire il prossimo fine settimana a farsi un bagno, proprio perché è passato questo messaggio, ignorando che le spiagge sono chiuse. Lo scenario è quello di un 1 maggio con persone in acqua che chiederanno servizi agli chalet a rischio di assembramenti. «Per non parlare dei controlli – prosegue il presidente Confesercenti – noi non abbiamo l’autorità per far rispettare le regole che tra l’altro non sono state ancora emanate. Quindi mi chiedo chi dovrà farlo per noi? I vigili dovranno chiedere a ogni persona che fa il bagno da dove arriva e dove abita? Mi sembra assurdo ». Altro nodo sul tavolo della discussione riguarda i cibi da asporto , al riguardo Assenti fa notare come ogni chalet detenga due licenze: quella demaniale per la spiaggia e quella commerciale per la somministrazione di alimenti e bevande. Al riguardo viene chiesto: «Il take away è consentito come per gli altri ristoranti?». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico