Contestazione all'Ascoli, lancia un bomba carta: tifoso incastrato dai video e arrestato

ASCOLI - Un tifoso dell’Ascoli di 36 anni residente a Fermo è stato arrestato dagli agenti di polizia e dai carabinieri poiché ritenuto responsabile di aver...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASCOLI - Un tifoso dell’Ascoli di 36 anni residente a Fermo è stato arrestato dagli agenti di polizia e dai carabinieri poiché ritenuto responsabile di aver tirato una bomba carta durante la contestazione degli ultras scoppiata domenica sera fuori dalla stadio del Duca al termine della partita con il Frosinone persa malamente dai bianconeri. 

 
LEGGI ANCHE:
Boato nella notte, nuovo colpo esplosivo in banca. Auto in mezzo alla strada per coprirsi la fuga

Ragazzo di 16 anni disperso: trovato nel casolare abbandonato dopo una notte di ricerche


Ad incastrare il giovane sono state le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza installate fuori dallo stadio. Gli investigatori hanno passato al setaccio le riprese e sono riusciti ad individuare il momento in cui, durante le fasi calde dell’acceso confronto con i tifosi, era stato lanciato una bomba aldilà della recinzione dell’area di sicurezza alle spalle dell’allenatore, dei calciatori e dei dirigenti bianconeri che in quel momento era faccia a faccia con gli ultras, protetti da un cordone di polizia, carabinieri in tenuta antisommossa e dagli steward della Top Security Guard. Pochi minuti prima era stato lanciato un’altra bomba carta poco distante dalle forze dell’ordine che però, fortunatamente, Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico