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ASCOLI - Sono oltre cinquemila (per la precisione 5.535) le famiglie picene che percepiscono reddito (o pensioni ) di cittadinanza o reddito di emergenza per arrivare a fine mese. Un dato che resta importante, nonostante dopo le richieste per il rinnovo del reddito di cittadinanza da inviare entro il 31 gennaio scorso, siano risultate circa duemila le famiglie escluse dal sostegno.
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Secondo i nuovi dati aggiornati dell’Osservatorio dell’Inps, nello scorso mese di aprile sono stati 1991 (per un totale di 4.311 persone coinvolte) i nuclei familiari che hanno ricevuto in media 510,61 euro proprio per il reddito di cittadinanza.
E’ un dato, quello di redditi e pensioni di cittadinanza erogati attualmente nel Piceno, a cui va affiancato anche lo scenario relativo ad un altro tipo di aiuto economico previsto dal Governo per la fase dell’emergenza, ovvero il reddito di emergenza. In questo caso, come conferma Guido Bianchini, sindacalista della Uil, sono stati erogati redditi di emergenza nella provincia di Ascoli secondo tre tipologie, con 1.612 persone coinvolte con la prima misura (per un importo medio mensile di 546,40 euro), 1.350 persone coinvolte con la seconda misura (per un importo medio di 541,80 euro) e altre 359 persone che hanno percepito un importo medio di 507,68 euro grazie alla terza misura prevista. In totale, altre 3.321 persone che per andare avanti percepiscono un sostegno governativo.
«I dati – commenta Bianchini della Uil - evidenziano ancora lo stato della povertà e del disagio nel nostro territorio anche a causa della crisi pandemica, oltreché per problematiche endogene da tempo presenti nella economia provinciale. Siamo di fronte af orme di assistenzialismo importanti ma che non bastano: occorrono misure per il rilancio dell’economia reale. Il fatto che ancora ci sia una mole di richieste importante di sostegni economici per andare avanti rappresentano sicuramente un campanello d’allarme di cui occorre tenere conto per riflettere».
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Corriere Adriatico