Ascoli, arredi in centro: sconti sulla Tosap per chi rinnova secondo le nuove regole

Ascoli, arredi in centro: sconti sulla Tosap per chi rinnova secondo le nuove regole
ASCOLI - Il fantomatico regolamento per il commercio su vie e piazze del centro storico esce dai cassetti e si accinge ad entrare nella sala del consiglio comunale il prossimo 29...

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ASCOLI - Il fantomatico regolamento per il commercio su vie e piazze del centro storico esce dai cassetti e si accinge ad entrare nella sala del consiglio comunale il prossimo 29 settembre. Ma, nel frattempo, svela una importante novità: uno sconto sulla Tosap per cinque anni per coprire fino al 50% delle spese da sostenere per l'adeguamento degli arredi degli esercizi alle nuove regole. Così come viene confermato il periodo di due anni di tolleranza, a partire dall'approvazione del regolamento, per consentire a tutte le attività di adeguarsi. Inoltre, viene inserita nero su bianco la novità dei dehors retrattili, ovvero richiudibili, da utilizzare nelle piazze e in particolare in piazza Arringo.




Questo ed altro, dai colori e le tipologie di sedie tavoli e tende alle tre tipologie di dehors, è racchiuso nelle sedici pagine del nuovo regolamento che a fine mese passerà al vaglio dei consiglieri comunali per l'approvazione.



Ma non manca, ovviamente, anche la parte riservata ai controlli e agli accertamenti della conformità delle strutture e degli arredi alle nuove regole, con le verifiche che saranno effettuate dalla polizia municipale. In caso di mancanza dell'autorizzazione o dell'inosservanza delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione stessa, si applicheranno le sanzioni pecuniarie e amministrative previste dal codice della strada e dal regolamento per la tassa per l'occupazione di aree e spazi pubblici.



Qualora gli interessati non abbiano provveduto a conformare, entro il termine stabilito, l'occupazione all'autorizzazione, ed in caso di inadempimento del pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico, si procederà alla revoca della stessa. A seguito di verifica di un'eventuale inottemperanza si procederà alla rimozione coattiva, addebitando agli autorizzati tutte le spese sostenute per l'intervento, per la custodia del materiale rimosso.



Nel caso di mancanza dell'autorizzazione, invece, si provvederà all'ordine di smontaggio delle strutture e del ripristino integrale dello stato dei luoghi, addebitando tutte le spese sostenute per l'intervento, per la custodia del materiale rimosso. Inoltre, tutti gli arredi posizionati su suolo pubblico saranno soggetti ad accertamenti sul loro stato di conservazione e qualora venga accertato che non sono più rispondenti alle esigenze di estetica e di statica, l'Amministrazione comunale potrà ordinarne la rimozione.



In definitiva, l'effetto complessivo di questo nuovo regolamento sull'immagine della città lo si potrà apprezzare soltanto allo scadere del secondo anno dall'approvazione del regolamento. Termine entro il quale, come detto, tutti gli arredi già presenti nel centro storico, in contrasto con le norme del presente Regolamento, purché conformi ad autorizzazione rilasciata prima della sua entrata in vigore, dovranno essere adeguati. E proprio al fine di consentire il rinnovo graduale di tutti gli arredi, è prevista una partecipazione economica da parte dell'Amministrazione comunale per un importo non superiore al 50% dell'intera somma spesa, da scomputarsi in cinque anni attraverso la tassa comunale di occupazione del suolo pubblico.

Per quel che riguarda, invece, la determinazione delle tariffe da applicare nel caso di occupazione di suolo pubblico, tutto viene rinviato al regolamento comunale vigente per la Tosap.



Da sottolineare, come accennato, il benestare arrivato anche dalla Soprintendenza ai beni architettonici per il dehors a struttura retrattile, da utilizzare esclusivamente nella zona d'ambito delle piazze e in particolare in piazza Arringo che, date le sue caratteristiche dimensionali, non compromette la fruibilità degli spazi pubblici e la percezione visiva delle quinte architettoniche che la definiscono.

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Corriere Adriatico