ASCOLI - Dopo una pioggia di multe reiterata negli ultimi anni e una serie di cambi di proprietà delle strade direttamente interessate, la Provincia ha ora provveduto a...
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Fatto sta che, giovedì è stato disinstallato l’apparecchio per la rilevazione di velocità proprio a ridosso del popoloso quartiere cittadino e ieri si è lavorato per rimuovere anche quelli sulla 237 bis-Picena. Alla fine, dopo varie vicissitudini burocratiche (cambio di denominazione delle strade), segnalazioni di cittadini, forse anche una incidentalità sicuramente sotto controllo (8 incidenti in 5 anni a Monticelli e zero incidenti sulla Picena), il dato è stato tratto. Gli autovelox non sono più in funzione e, alla fine, l’ha avuta vinta il comitato di automobilisti che si è battuto per chiedere la disattivazione di quei rilevatori di velocità che ritenevano, per quelle due strade, non necessari anche alla luce dei parametri stabiliti dalla circolare Minniti.
Che si sarebbe arrivati a questa duplice soluzione si era già capito dopo che già sulla Picena si era deciso dal 29 novembre scorso, con un comunicato della stessa Provincia, di sospendere l’utilizzo degli apparecchi di rilevazione della velocità (con utilizzo come autovelox e tutor) avendo appreso « solo il 27 novembre il passaggio di competenze tra Regione e Anas». E si aggiungeva che «le criticità riferite alle sanzioni riscontrate dal 25 ottobre al 29 novembre scorso, giorno in cui è stato sospeso il monitoraggio, saranno oggetto di valutazione da parte degli organi giurisdizionali». Considerando che il passaggio della strada dalla Regione all’Anas era avvenuto il precedente 25 ottobre. Per il tratto di Monticelli, invece, era emersa ufficialmente la volontà della Regione (proprietaria del tratto dell’ex Salaria in questione) di «richiedere un incontro al prefetto di Ascoli per valutare, dati aggiornati alla mano, se mantenere o dismettere quel rilevatore di velocità» che in questi ultimi anni ha fatto strage di automobilisti dal punto di vista delle sanzioni. Così l’ente regionale aveva risposto, nero su bianco, ad una interrogazione presentata dal consigliere regionale Peppino Giorgini di M5s, sollecitato anche dal consigliere comunale Tamburri. Ed ecco, ora, lo smantellamento. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico