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ASCOLI - Un’Università senza più timore del terremoto. L’Arengo, infatti, ora apre la strada ai primi interventi antisismici sulle sedi accademiche presenti in città. Un segnale importante che arriva attraverso lo sblocco degli indirizzi progettuali, su indirizzo del sindaco Marco Fioravanti e con il via libera della giunta comunale, a sottolineare il ruolo rilevante della formazione universitaria per il futuro del capoluogo piceno.
Due, in questa fase, gli immobili utilizzati da Unicam su cui si interverrà per riparare i danni dovuti al terremoto del 2016 e per procedere con miglioramenti sismici (compatibilmente con i vincoli esistenti) e un contestuale efficientamento energetico: l’ex convento dell’Annunziata che ospita la Scuola di architettura e design e l’edificio in via Pacifici Mazzoni che accoglie la facoltà “Conservazione beni culturali”. Il tutto con una dotazione finanziaria ottenuta dall’Ufficio ricostruzione, sulla base delle schede e richieste avanzate dall’Arengo, per complessivi 4,2 milioni di euro. Opere fondamentali per consentire un miglioramento delle strutture accademiche presenti ad Ascoli risanandole e ottimizzandone le funzionalità.
Proprio nell’ambito della strategia del sindaco Fioravanti per rendere più sicure le scuole comunali, l’Arengo è riuscito ad ottenere anche finanziamenti importanti per quello che riguarda la sicurezza antisismica di alcune delle sedi universitarie presenti in città. Partendo proprio da quelle che erano state danneggiate dal sisma del 2016, con schede di inagibilità temporanea: ovvero l’ex convento dell’Annunziata, l’immobile di via Pacifici Mazzoni e la sede sul Lungo Castellano. Ed ora, per quel che riguarda i primi due interventi, con il via libera agli indirizzi progettuali, gli uffici tecnici dell’Arengo procederanno con le gare per le progettazioni definitiva ed esecutiva. Entrambi gli edifici, in tale direzione, saranno sottoposti a lavori di miglioramento sismico, conseguendo un livello di sicurezza prossimo all’adeguamento sismico (compatibilmente con i vincoli presenti). Previsti il consolidamento delle murature, dei solai di piano e di copertura, la messa in opera di cerchiature o tiranti in prossimità di volte ed archi ed eventuali interventi localizzati su elementi architettonici. Contestualmente è previsto l’adeguamento anche gli impianti. Relativamente all’efficientamento energetico, oltre a modifiche per evitare dispersioni di calore (come la chiusura dei chiostri con vetrate) si prevede l’utilizzo di fonti rinnovabili per garantire l’indipendenza energetica degli immobili.
Sulla base degli interventi da effettuare, il progetto per l’ex convento dell’Annunziata prevede essenzialmente la messa in funzione di locali utilizzabili da circa 450 persone, a cui si aggiunge l’esigenza di individuare uno spazio da adibire ad aula magna, di cui l’edificio al momento è carente. C’è un’ipotesi progettuale che prevede l’utilizzo della grande aula della chiesa dell’Annunziata, previo di accordo con la Diocesi. In alternativa, si pensa di ricavarla nello spazio centrale del chiostro orientale con chiusura dello stesso con copertura vetrata e schermata. Per la sede della facoltà “Conservazione beni culturali”, il progetto prevede, invece, la messa in funzione di spazi per 315 persone, a cui si aggiunge l’esigenza di sfruttare l’auditorium presente sia come aula magna per gli eventi didattici che come spazio ad uso extrauniversitario.
Corriere Adriatico