Rapina a Borgioni, in inverno c’era stato un furto sospetto. Ecco su cosa indagano gli inquirenti

La villa dell'imprenditore Borgioni
ASCOLI - Mesi di indagini durante i quali i carabinieri non hanno tralasciato nessun dettaglio. E alla fine tutte le tessere di un complesso puzzle sono state messe al posto...

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ASCOLI - Mesi di indagini durante i quali i carabinieri non hanno tralasciato nessun dettaglio. E alla fine tutte le tessere di un complesso puzzle sono state messe al posto giusto fino a comporre il quadro accusatorio della Procura di Ascoli per scovare i responsabili della rapina ai danni dell’imprenditore ascolano Maurizio Borgioni.

 

È così che gli inquirenti sono arrivati a chiedere ed ottenere l’arresto della moglie del Re degli imballaggi, del fratello di lei e di un complice che avrebbero architettato il colpo messo a segno nell’aprile scorso. È oggetto di ulteriore approfondimento la posizione del quarto indagato, un dipendente della ditta di Borgioni, nei cui confronti non sono state emesse misure cautelari ma che ha subito perquisizioni e sequestri che potrebbero essere utili per accertare il ruolo avuto nella faccenda.

Le indiscrezioni


Ma stando ad alcune indiscrezioni, i carabinieri di Ascoli, che sull’attività di indagine mantengono il più stretto riserbo, stanno focalizzato la loro attenzione anche su altri episodi che avrebbero appreso in sede di indagine e che potrebbero essere utili per ottenere tutti gli elementi utili all’inchiesta. In particolare gli investigatori avrebbero appreso che già all’inizio dell’anno l’imprenditore sarebbe stato oggetto di un furto all’interno della propria abitazione. I militari dell’Arma, del reparto operativo del comando provinciale di Ascoli sono impegnati nel valutare se ci sia un collegamento tra quel furto con la rapina messa a segno dai due falsi agenti della Guardia di finanza che la sera del 27 aprile scorso si fecero poi aprire la cassaforte per poi rubare diecimila euro in contanti e un Rolex. Di certo, nella richiedere la custodia cautelare in carcere per tre dei quattro indagati, la Procura ha giustificato il provvedimento con il pericolo di reiterazione del reato. Per gli inquirenti, infatti, i tre stavano progettando un’altra rapina oppure mettere in atto altre iniziative che avrebbero potuto mettere in pericolo l’incolumità dell’industriale. 

L'ordinanza di custodia cautelare



Stando a quanto risulta dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Ascoli, emergerebbe il ruolo decisivo che avrebbe avuto Roberta De Berardinis, moglie dell’imprenditore, che sebbene ormai separati di fatto, avrebbe deciso, con l’aiuto del fratello Danile, di organizzare la rapina in villa, che sarebbe stata eseguita dal tarantino Ivan Mele insieme con un complice non ancora identificato, per una sorta di vendetta nei confronti del marito che, nel frattempo avrebbe intrapreso un’altra relazione sentimentale. Ma le intercettazioni telefoniche e le immagini catturate dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza avrebbero consentito di smascherare il piano. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico