Sfruttamento della prostituzione Gli indagati respingono le accuse

L'auto sequestrata durante i controlli alla Bonifica
ASCOLI - Si sono svolti oggi gli interrogatori di garanzia delle...

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ASCOLI - Si sono svolti oggi gli interrogatori di garanzia delle quattro persone implicate nell’operazione "Free land" il cui scopo era di arginare nella nostra zona il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione lungo la strada provinciale della Bonifica. In mattinata il Gip Giuliana Filippello si è recata al carcere di Marino del Tronto l'interrogatorio di garanzia di Rudi Ion, cittadino romeno di 36 anni, l'unico dei quattro finito dietro alle sbarre. Assistito dall’avvocato Olga Piergallini, l'indagato ha riferito al magistrato che accompagnava con la sua automobile una donna, con la quale aveva una relazione sentimentale, lungo la Bonifica dietro esplicita richiesta della stessa. La scelta di prostituirsi - ha detto - era esclusivamente dipendente dalla sua volontà. Nel pomeriggio, invece, il Gip ha interrogato le altre tre persone coinvolte nella vicenda: l'ascolano Fabrizio Baiocco di 47 anni, il santegidiese Riccardo Cialani di 44 anni ed il marocchino Aziz El Khalidi, 27 anni, residente a Civitella del Tronto. Quest'ultimo, assistito dall'avvocato Eugenio Ramovini, ha sostenuto di non essere a conoscenza del fatto che la donna che accompagnava in un bar lungo la Bonifica si prostituisse. Anche gli altri due indagati hanno tenuto la stessa linea difensiva. Nei prossimi giorni si conosceranno le decisioni del magistrato. L'indagine "Free Land", coordinata dalla dottoressa Mara Flaiani e condotta dagli agenti della Mobile di Ascoli, venne avviata nel mese di giugno 2013. Vennero effettuate intercettazioni telefoniche, servizi di pedinamento ed osservazioni che dopo qualche mese servirono a fare luce sui personaggi che dirigevano, secondo la Procura, il losco commercio della prostituzione femminile. Un'indagine non facile in quanto i quattro sotto accusa erano a conoscenza di tutti i trucchi necessari per eludere i controlli della forze dell’ordine. Diretti dal capo della Squadra Mobile, Roberto Di Benedetto, gli agenti hanno lavorato per mesi monitorando l'attività che veniva svolta da ognuno dei protagonisti ma soprattutto ricostruendo il ruolo che rivestivano nell'organizzazione. Per l’accusa Ion faceva prostituire la sua compagna, Baiocco sfruttava 10 giovani donne, El Khalidi e Cialani vivevano sfruttando rispettivamente 4 e 2 prostitute.
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Corriere Adriatico